mercoledì 13 marzo 2019

"Quando il caso è disperato, la Provvidenza è vicina"


Luisa o Laura, insieme a Mauro, con due colpi, uccisero altrettanti seguaci di Usteboge; fratello Guglielmo si gettò, brandendo l’expiator, verso altre due guardie eretiche; io emersi dall’ombra e con parole di fuoco istigai gli abitanti a ribellarsi all’eretico, mentre sparai un colpo che avrebbe dovuto essere indirizzato a Usteboge, ma che Dio deviò alla testa di un comune abitante di Torre Pellice che, evidentemente, aveva accolto l’eresia nel cuore. Quasi con la stessa forza delle mie parole ispirate dal Signore, detonò anche un candelotto di dinamite che fratello Emilio aveva lanciato proprio sul palco.
Il seguito, fu una gran confusione. Fratello Guglielmo mise in fuga le guardie, distrusse una balconata di legno, uccise un nemico, ricevette una pallottola che gli distrusse l’elmo; io, il mio notaio e la femmina di excubitor fummo attaccati alle spalle, ma reagimmo, nonostante io fossi ferito dai malvagi senza Dio; fratello Emilio provò a inseguire Usteboge, che però riuscì a far perdere le sue tracce nei boschi; intanto, i buoni abitanti di Torre Pellice si riconciliavano con Dio e assicuravano di aver dovuto inchinarsi a Usteboge per terrore, dopo che questi aveva ucciso e crocefisso il parroco.

Intanto, la notte era calata, sicché ci fu offerta ospitalità… proprio nella villa vuota del Conte Pautasso! Avemmo così tutto l’agio di cercare, con successo, la copia de “Le nove porte del Regno delle Ombre” che stavamo cercando. La biblioteca era ampia, così ci dedicammo ad ispezionarla: sapevamo che vi si dovevano trovare altri libri all’Indice, ma non ne trovammo nessuno. C’erano invece molti spazi vuoti, come se alcuni volumi fossero stati trafugati; trovammo anche un diario, il Diario della Masca, la quale raccontava di avere lei stessa nascosto le varie copie de “Le nove porte del Regno delle Ombre” e di avere indicato i luoghi in un misterioso codice.
La nostra missione era stata un successo. Se avessimo catturato Usteboge, sarebbe stata un trionfo.

6 commenti:

  1. Kuduk come gestite il combattimento? Con le regole classiche?

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  2. Il combattimento viene gestito grazie alla maestria di Baracca. Le regole cmq sono un po' cambiate.

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  3. Non avevo dubbi!
    Lo chiedevo perchè noi, per disperazione, abbiamo cambiato le regole usando il d12 al posto degli arcani minori e il d20 al posto dei maggiori nei combattimenti.
    Sommato a una gestione dei punti ferita più terra-terra rispetto alla somma dei danni sui punti del corpo.

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  4. usiamo le regole della seconda edizione, che funzionano decisamente bene e permettono una discreta fase descrittiva. Ottima scelta del sempre amato Denis

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  5. Come mai avete optato per questa scelta? A me pare che l'estrazione delle carte sia funzionale, oltre che suggestiva (anche se, nei fatti, non cambia rispetto ad un lancio di dadi...).
    Va detto che non combattiamo molto: di norma, non più di un combattimento a serata.

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  6. Le motivazioni sono molteplici, la prima è la comodità, d12 se ne hanno a pacchi, mazzi di tarocchi un po' meno.
    La seconda è che tutti i giocatori arrivano da sistemi dadosi e con molti combattimenti e da noi i combattimenti sono invece spesso presenti e, essendo che già di loro sono lunghi, abbiamo cercato di semplificarli per abbreviare i tempi.
    Ai fini pratici non cambia moltissimo (è un pelo più vantaggioso per i giocatori che fanno prove col d12 invece che con un "d13") ma si guadagna in velocità.

    I tarocchi abbiamo cmq tenuto i maggiori per le parti narrate.

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