lunedì 4 marzo 2019

"Fa quel che il prete dice, non quel che il prete fa"



Io e Mauro ci recammo alla serata di gala nella carrozza di Don Gerardo, il quale approfittò del momento riservato per raccontarci di un caso criminoso, sul quale stava già lavorando (senza risultati apprezzabili) la femmina excubitor che ci avrebbero accompagnato nella missione. Quattro assassini inquietanti erano avvenuti, per le vie di Torino e dintorni negli ultimi tre mesi: il primo era stato quello del Duca Fenoglio, con sette uomini della servitù massacrati e fatti a pezzi, sulla cui porta era stata tracciata una croce di sangue; poi era stato ucciso Ferruccio Amendola, un imprenditore; quindi Filippo Nancini, un piccolo delinquente; infine Antonio Mola, un agricoltore. Questi ultimi tre, erano stati trovati senza occhi e con un tarocco abbandonato sul cadavere (rispettivamente il Diavolo, l’Eremita e la Giustizia).
Avevamo appena finito di ascoltare il racconto, quando arrivammo a destinazione, dove già ci attendevano i nostri nuovi compagni. Insieme, salimmo nella sala del palazzo della Contessa: vi era tutto il cosiddetto “bel mondo” torinese. Subito, ci accolse la Contessa Maria Stella Bottero in persona, una donna sui trentacinque anni con due opere del Demonio di almeno quarto, se non quinto, livello in bella evidenza, che subito attrassero l’attenzione di fratello Emilio. L’incauto iniziò a gettare avances adatte ad un’osteria di infimo livello, che ovviamente infastidirono la nostra nobile ospite, la quale era invece desiderosa di avere informazioni sulla nostra missione. Io sostenetti di non saperne ancora nulla, ma ne approfittai per elogiare Don Gerardo che, a quanto mi parve di notare, era desideroso di avvicinare la Contessa alla Parola del Signore. Credo di aver agito saggiamente, per acquisire credito verso un importante uomo di Chiesa e, di conseguenza, avvicinarmi a Dio.
Dopo aver sopportato l’imbarazzante atteggiamento di fratello Emilio per tre ore buone (e dopo aver avuto richiesta da Don Gerardo di presentare un rapporto dettagliato sul comportamento dell’ambiguo Ospitaliere durante la missione, nonché dopo essere stati presentati a due industriali della città, Ferrero e il Conte Gallo), potemmo finalmente ritirarci.



La contessa Bottero in abito da sera

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