venerdì 23 marzo 2012

L'ultima lieta Novella


Sia resa gloria al Signore, che attraverso le spade degli Ospitalieri da me indegnamente istigati alla Sacra lotta ha liberato Malta!
I Sacri Segni di Nostra Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica Romana finalmente troneggiano su quello scoglio mediterraneo, già roccaforte della Fede, da troppi anni corrotto dall'orrida eresia anglicana, e recentemente dalla blasfema convivenza di Morti e vivi (anglicani) sotto la guida di un Emissario di Satana.
Visitando l'isola abbiamo scoperto luoghi e costumi da far fremere d'indignazione: La Valletta era ridotta ad un allevamento di uomini, tenuti alla stregua di armenti dai morti agli ordini dell'Emissario di Satana per i loro osceni appetiti, con il beneplacito degli anglicani. Eppure, poiché il Signore perdona, io decisi che, se c'erano anglicani ancora nascosti, essi dovevano essere assolti dei loro peccati (prima di essere mandati al rogo, s'intende), affinché la loro anima fosse salva. Feci anche istituire un sistema di megafoni per annunciare questa lieta novella ovunque su Malta, tacendo la parte relativa al rogo, in quanto cuori non ancora puri né toccati dalla conversione potrebbero essere scoraggiati da una simile prospettiva, non comprendendo che è per la loro salvezza eterna. Una volta, una volta anche io decisi di perdonare un grave peccatore non solo nello spirito, ma anche nel corpo, risparmiandogli il rogo, ma fu un errore. Alla prima occasione, lo scellerato rinnegò la sua promessa di conversione, macchiando la sua anima nera anche con l'ipocrisia e con il tradimento. Ah, avessi bruciato Adolf a suo tempo, ora la sua anima sarebbe pura in cielo!
Ma non commetterò più simili errori con i peccatori.

Mentre io mi dedicavo a tale meritoria e pia opera, gli Ospitalieri badavano anche a quelle faccende destinate a sostenere il corpo degli uomini, che se pure paiono poco rilevanti rispetto alle questioni di fede, hanno tuttavia la loro dignità.
Fratello Orlando, con i suoi luogotenenti Ruggiero, Raffaello e Giocondo presero in mano la situazione, e devo ammettere che svolsero un egregio lavoro: anche grazie ai coloni che giunsero a centinaia dall'Italia, avviarono alcune attività. Una segheria, utile a costruire navi idonee a raggiungere altre lande popolate da infedeli per convertirli (e anche per pescare); una fonderia, atta a costruire cannoni e proiettili per bombardare i suddetti infedeli; un monastero benedettino con monaci addetti alla costruzione di expiatores (necessari a segare e fare a brani i già citati infedeli, oltre che i morti) e alla distillazione di medicinali, anche per l'ospedale approntato da Fratello Raffaello (indispensabile perché non di rado gli infedeli reagiscono e feriscono i buoni cattolici), più altri centri per trattare gli alimentari.

Passarono i mesi, Malta fioriva, ed il Papa stesso era così lieto delle nuove che di qui giungevano da decidere di proclamare una grande celebrazione in onore degli Ospitalieri. Fu una certa Vanessa la figlia di uno dei Maestri dell'Ordine a portare la convocazione, assieme a molti tesori e a non poche inquietudini, dacché molti degli Ospitalieri non paiono avere bene inteso il voto di castità, e si dice che la donna in questione sia molto avvenente. I miei occhi non la possono più vedere, ma sono certo che si tratta del prototipo di tentatrice, la novella Eva con la sua mela di lussuria. Dovrò vigilare, e se necessario punire duramente i monaci Ospitalieri che dovessero deviare dal loro cammino di castità.

A febbraio io, il Reggente, i Fratelli Orlando, Raffaello e Giocondo, assieme ad un picchetto d'onore, ci imbarcammo alla volta di Venezia per la grande celebrazione. Lungo la navigazione trovammo, ahimè, pezzi di una nave che non era mai giunta a Malta, e fra di loro un brandello della bandiera dei pirati turchi. Se quei cani infedeli erano tornati a solcare il Mediterraneo, gli Ospitalieri avrebbero avuto molto da lavorare, ma sapevamo di avere il Signore dalla nostra parte.
La celebrazione a Venezia fu grandiosa, il Papa stesso officiò la Sacra funzione, alla presenza del Santarosa che si felicitò con me di persona.
Disgraziatamente, era anche periodo di Carnevale, e non appena i personaggi più Santi e autorevoli si allontanarono, non appena io mi ritirai smettendo di diffondere il mio benefico influsso, molti Ospitalieri si abbandonarono ad una festa indegna del simbolo che decora i loro petti: ballavano con donne, bevevano, addirittura litigarono.
Stando a quanto mi fu riportato, Fratello Giocondo, forse ottenebrato dal vino, diede in escandescenze, e solo il pronto accorrere del suo superiore, Fratello Orlando, che lo mise a tappeto con un preciso pugno evitò il peggio. Ma non era tutto: il mattino dopo, quattro giovani nobildonne veneziane furono ritrovate nude, completamente ubriache e con i chiari atti di un rapporto sessuale. Ebbene, erano state viste allontanarsi con due (due!) Ospitalieri. Per le donne, deboli di natura, potevano bastare alcune frustate, ma per i due monaci ci voleva una punizione non inferiore al rogo!
Le indagini per scoprire di chi si trattasse partirono immediatamente.
Ma ciò che più mi sconvolse fu la visita a Fratello Giocondo, che mi chiamò per essere confessato. Lieto come al solito di soccorrere un'anima in pena, lo raggiunsi subito nella cella nella quale era stato trasportato: qui ebbi una sorpresa incredibile.
Non posso rivelare ciò che mi rivelò sotto il vincolo della confessione, ma quell'uomo che si faceva chiamare Giocondo era in realtà Adolf!
Lo assolsi, e ringraziai dal profondo del mio cuore il Signore che mi concedeva di porre rimedio a quell'errore che tanto mi tormentava, il non aver mandato al rogo Adolf prima che potesse ricadere nel peccato! Ma non avrei sbagliato ancora, la sua anima doveva essere salvata, prima che tradisse e peccasse ancora. Decisi dunque di assolverlo, e subito mi affrettai verso la sede dell'Ordine per mettere a punto la condanna al rogo.

Lo sventurato Novella non giunse mai a mettere in atto la sua nobile e misericordiosa missione: un accesso di tosse, naturale decorso della malattia che lo affliggeva da tempo, lo colse e mise fine alla sua vita terrena.
Fu bruciato, e le sue ceneri, prima di essere disperse, furono esposte al pubblico cordoglio: immensa fu la folla che salutò colui che aveva ispirato la liberazione di Malta con la sola forza della Fede (e si ignorava il segreto atto eroico, portare la Santa Bomba nelle mani della Chiesa). Gioivano, invece, i malvagi, gli ipocriti e i peccatori, conoscendo che veniva meno il peggiore dei flagelli per la loro malvagità.
Gioivano Fratello Giocondo, che si era risparmiato il rogo e che fu rilasciato con poche frustate, gioivano i Fratelli Ruggiero e Raffaello che evitarono le indagini a loro carico e le gravissime conseguenze, e non poté rattristarsi troppo nemmeno Fratello Orlando, anche se la sua scappatella amorosa con Vanessa in quella notte di baldoria, condotta con discrezione, era rimasta segreta.


Ma, ora, che sarebbe stato dell'Ordine? Sarebbe sopravvissuto alla perdita del suo leader spirituale, o si sarebbe lasciato schiacciare dai vizi, dal peccato, dalle brame dei suoi poco ascetici membri?

9 commenti:

  1. Quella sarebbe la signorina Vanessa?
    Cavoli, me l'ero immaginata bionda! :P

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  2. Cos'è, non ti piace? non sei mai contento!!!

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  3. Dovresti mettere anche le 4 nobildonne che hanno avuto il piacere di giacere col "buon" Rugge ed il "dottore"...

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  4. Senti Kuduk se a Jacopo quella Vanessa non va bene a me va beniiissssiiimo! Cacchio con una così al voto di castità do' un paio di serate libere! Pure la posa è arrapante! Vabbè intanto preghiamo per l'anima dello scatarrante Novella, e brindiamo al ritorno di Adolf ed alle performance di Ruggè ed il "dottore"!

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  5. Ha ragione Jacopo, non può essere lei Vanessa: quella della foto è la celebre Lannina, la nobildonna più pura che io conosca, come del resto si intuisce dalla sua espressione casta!
    Quoto Celestino: anche il Rugge e il dottore hanno diritto a sapere quali donzelle hanno allietato..!

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  6. Sono davvero l'unico che si dispiace per la fine di Novella?

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  7. Ma no! Io sono ADDOLORATO per la fine di Novella, peraltro così ingloriosa, mentre i traditori continuano a vivere e a girare per il mondo! :(

    Quanto alla pseudo Vanessa, non la disprezzo certamente! Ero solo meravigliato da quanto la chirurgia sia avanzata nel Sanctum Imperium...Fratello Raffaello, siamo attrezzati per questo genere di lavori nel nuovo ambulatorio di Malta? Potremmo rilanciare l'economia locale!

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    1. No anche io sono dispiaciuto è un personaggio che alla fine era meno peggio di quello che voleva apparire: l'inquisitore fanatico dal rogo facile. Mi ha coplito anche il commento molto triste ed amaro, da cui però un po' di pietà è trapelata, di Celestino; alla fine Novella è morto come avrebbe voluto: servendo la Chiesa e credo sia il massimo a cui aspirasse, possa riposare in pace!

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  8. @ Jacopo: A parte la gommatura anteriore è così come la vedi dall'alto dei suoi 31 anni!!!

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