sabato 24 marzo 2012

L'Intrepida Novella


Un pò di storia per informarvi sulle origini della vostra nave ammiraglia: L'Intrepida Novella:
 La galeazza è un tipo di galea da guerra, costruita a Venezia a partire dal XV secolo e usata principalmente nel Mar Mediterraneo a partire dal XVI secolo. Si differenziava dalla comune galea sottile per le maggiori dimensioni, il gran numero di artiglierie e la possibilità - esclusiva tra le galee - di effettuare il tiro laterale.
Questi navi, utilizzate per la prima volta dai Veneziani di Sebastiano Venier nella battaglia di Lepanto, rappresentarono il passaggio tra la galea e il galeone.

Caratteristiche e sviluppo 

La galeazza era usualmente dotata di 3 alberi a vele  quadre (le più grandi avevano 4 alberi), castello di prua, castello di poppa (questo modello era già stato sviluppato nella caracca e successivamente nel galeone del Mediterraneo) e due ponti. Poteva portare dai 32 ai 46 banchi di rematori (remi a scalaccio) e montare 36 grossi cannoni, più altri di minor dimensione.
La galeazza era sviluppata sulla base di larghe galee mercantili dette galee grosse, da tempo non più convenienti in seguito alla riduzione dei traffici mediterranei. Poiché venivano convertite per l'uso militare dovevano essere tendenzialmente alte e larghe (anziché leggere); montavano un elevato numero di cannoni, che venivano posizionati per la maggior parte lungo i lati sparsi qua e là tra i remi e nel castello di prua.
Il modello della galeazza venne sviluppato dalla Repubblica di Venezia che riuscì quindi ad ottenere navi che potevano competere con le galee ordinarie.
Ne vennero costruite relativamente poche, ma ebbero comunque molta importanza, in particolare nella battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), durante la quale l'essere alte di bordo e la potenza di fuoco delle sei galeazze veneziane presenti (al comando del provveditore Francesco Duodo), impiegate per la prima volta, furono determinanti nel portare alla vittoria la flotta cristiana. Le galeazze furono apprezzate anche dal grande ammiraglio veneziano Francesco Morosini, tanto che una di queste imbarcazioni fu da lui scelta come ammiraglia della flotta. Quattro galeazze, atte a tenere il mare, accompagnarono anche l'Invincibile Armata nel 1588 (ad es. La Girona).
Le acque poco profonde, le coste frastagliate, il clima mite e i venti debolmente variabili del Mediterraneo permisero alle galee e alle galeazze di sopravvivere fino agli inizi del XVIII secolo.

Tratto da Wikipedia

14 commenti:

  1. Hai di certo fatto un lavorone Kuduk, però caspita della flotta della nostra Regia Marina Militare non è rimasto nulla? Cavolo era una delle più potenti e certamente temute della II guerra mondiale!

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  2. In realtà mancando le materie prime molte navi sono state smantellate. Che te ne fai di una nave superpotente se non hai il petrolio per muoverla? Per prima, l'ex Littorio, ora ribattezzata Ariosto è stata convertita a carbone ed è l'ammiraglia del sactum imperium, ma vista la scarsità anche del carbone, il reggente ha preferito che si tenesse di stanza a Malta e si evitasse di impegnarla in lunghi viaggi per ridurre il consumo, si parla sempre di una nave da 43.000 e rotte tonnelate... Poi anche essendoci molte navi ancora non smantellate è anche un costo non indifferente addestrare e tenere a libro paga tantissimi marinai, considerando anche che le principali avversarie militari dell'Italia non esistono praticamente più e i tedeschi tengono a disposizione ben pochi sottomarini e navi, impegnando il petrolio per le truppe di terra ben più utili. Spero, Mr Mist, di averti chiarito la mia scelta

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  3. Hai ragione Kuduk, sul fatto della cronica mancanza di materie prime petrolio in testa: basta ragionarci è vero, mi sorge però spontaneo a questo punto chiedere: perchè tornare costruire vascelli vecchi di 3 - 4 secoli quando si potevano reperire (e magari costruire) mezzi comunque più moderni, per esempio dei velieri, ce ne sarà stato ancora qualcuno in giro ed una volta armati con cannoni moderni e trasportabili (magari adattando qualche calibro medio recuperato dall'artiglieria da campagna) di sicuro avrebbero fatto molto male a chiunque.
    Sul fatto dei marinai secondo me potrebbero essercene ancora molti di scampati alla guerra, sempre che la maggior parte non siano diventati sbandati che magari hanno ingrossato le file dei pirati che adesso gli Ospitalieri dovranno affrontare.
    Comunque grazie della delucidazione Kuduk.

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  4. Le galee veneziane erano navi comunque veloci ed ideali per la navigazione nel mediterraneo. E fino alla scoperta dell'america quando il traffico si è spostato nell'atlantico avevano garantito la supremazia alla repubblica marinara.
    Il problema della galea non è la capacità di movimento, ma l'impossibilità di affrontare il mare mosso, specie dell'oceano, dove servivano navi più stabili (con fianchi più alti e una maggiore quantità di scavo che affondava sotto acqua ma quindi causava anche più attrito = lentezza)

    Inoltre i remi della galea funzionano anche quando non c'è vento, cosa su cui non si può contare con costanza in un mare interno.

    Fintanto che non si vuole andare nell'atlantico la galea è la soluzione migliore.

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  5. Un discorso parallelo lo avevamo anche affrontato parlando degli armamenti, infatti pensavo di riutilizzare i cannoni inglesi. Per farlo bisognerebbe però costruire dei proiettili formati da bossolo ed ogiva, e durante uno scontro l'idea di stare attento a recuperare i bossoli per rifonderli non è funzionale! Pertanto un cannone ottocentesco diventa un'arma molto migliore, inquanto nella peggiore delle ipotesi lo carichi con delle pietre!

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  6. @ Ursha: hai ragione però se le galeazze hanno resistito nel Mediterraneo fino all'inizio del secolo XVIII vuol dire che dal 1700 in avanti sono state sostituite da altri tipi di vascelli a vela con caratteristiche migliori, ecco uno dei motivi della mia curiosità, poi che le galeazze siano delle signore navi e che siano molto efficaci è ineccepibile. Io pensavo anche ad un fattore psicologico, con queste navi la cristianità ha vinto battaglie navali importanti, quindi l'idea di solcare i mari con questi vascelli potrebbe essere un mezzo per ribadire la potenza della Chiesa di Roma nei confronti di tutti gli infedeli vivi o morti che siano.
    @Celestino: ok se dobbiamo sparare a manetta va bene, nel cannone dell'800 ci butti rottami, bulloni, pietre e fanno un gran male; di sicuro non ci vedo nessuno andare a recuperare i proiettili d'artiglieria inesplosi...a parte Fratello Giocondo lui è sufficientemente ... INTREPIDO per un simile compito!

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  7. Fratello Giocondo si diverte a rincorrerli! Noi spariamo e lui ce li riporta ancora fumanti. E' un giochino che facciamo spesso!

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  8. Basta non pretendere di montare un cannone dell'800 su una galeazza hihi...

    O che in una giornata senza vento facciamo muovere nel mediterraneo una fregata inglese del 1700 a colpi di remi.

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  9. @Mist le tue considerazioni sono esatte però come dice Ursha le galee hanno il vantaggio dei remi che per la tipologia di mare che è il mediterraneo non è poco, inoltre già nel '800 nascono le prime corazzate a vapore. Nel 1700 prendono piede i velieri, ma sono navi che richiedono comunque abili equipaggi, formati ed esperti, oltre ovviamente a validi comandanti. La galea per le sue particolarità rimane la scelta migliore a mio avviso. ;-)

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  10. Credo che si sia capito che il mio sogno era vedere l'Amerigo Vespucci con un paio di Flak montati sopra, sì lo so ... non ha un cavolo di senso, ma in un mondo dove i morti ammazzati si ridestano per rompere le scatole ai vivi, e dove tizi in armatura medioevale vanno in giro con la motosega (pardon expianator) a segare cadaveri ambulanti cos'è che in fondo ha senso? (domanda retorica)
    Quanto alla fregata inglese del '700 in mezzo al mare e senza vento vorrà dire che al massimo mi metterò a soffiare sulle vele, o al massimo scendo e spingo! ;-)

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  11. Guarda Mr.Mist in realtà ti dico che ho apprezzato tantissimo il tuo intervento perchè mi ha spinto a fare delle ricerche storiche interessanti. Infatti volevo aggiungerti che tra gli altri vantaggi delle galee c'è la facilità di costruzione, il basso costo di mantenimento e la possibilità di accedere anche in porti di fortuna e male attrezzati, visto il basso pescaggio. Per quel che riguarda il tuo sogno, beh non è detto che non si avveri...mi hai dato un'idea ;-)

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    1. Ed io apprezzo molto il tuo lavoro e gli interventi di tutti coloro che commentano il tuo blog, il tuo lavoro di ricostruzione storica, unito alle notizie di Ursha e di Celestino mi sono stati davvero utili per verificare alcune delle mie prime impressioni ed idee, per me i commenti servon anche a questo, poi ogni tanto esco con qualche battuta al limite della cialtronaggine ma lo faccio poichè il clima rilassato di questo blog (ma anche quello di Ale, J e Tony Marra) mi fa sentire tra amici e, almeno per quel che mi riguarda, quando sono tra amici ogni tanto mi capita di sbracare un po'!
      Grazie ancora a te e a tutti gli altri! :-)

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    2. Stai tranquillo Mist! Prima di definire un'affermazione una "cialtronata" dovresti assistere ad una sessione di gioco! Li si che ogni tanto si spera di dire una cialtronata per aumentare il livello della conversazione! Ahahahahah
      Comunque posso confermarti che il buon Kuduk è un "precisone", quando decide un'ambientazione è capace di studiare mesi prima di partire... Del resto lo psicopatico del gruppo lo riconosci subito perchè è quello che vuol fare sempre il master!

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    3. Quindi, io sarei la più "normale" del mio gruppo...
      Non so perché , ma credo che gli altri non sarebbero d'accordo...

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