martedì 29 novembre 2011

Ne resterà soltanto UNO!!

“Dormono dormono sulla collina

Dormono dormono sulla collina”

Così io li immagino nella mia mente, un cimitero con lapidi senza nome ma solo con un numero.

Di quei numeri io conosco il nome e il volto. Quest’ultimo è semplice da ricordare il volto è sempre lo stesso … il MIO. Il nome cambia e con se porta una storia e la propria personalità.

A turno loro prendono vita in me e hanno il sopravvento.

Ho imparato a convivere con i miei cloni che di tanto in tanto aumentano dopo aver perso la vita.

Io sono il loro cimitero e ho il potere di destarli dal sonno e farli rivivere in me!

Otto il numero 69 è stato l’ultimo, ha portato con se la lussuria e l’abilità nella mira. Ho scoperto quanto è bello il vizio. Prima di lui altri sono arrivati il numero 15 l’inquisitore Angelo Demort uno spietato e retto esponente del pontificio, fu ucciso per vendetta da alcuni paesani che si erano visti bruciare casa e famiglia per un’accusa di scarsa partecipazione alla vita religiosa. Venne poi Jean Paul Bonton il numero 11, un nobile francese di Parigi immischiato in loschi intrighi politici e grande seduttore, la sua abilità a raggirare non è seconda a nessuno.

Il più strano di tutti era il numero 66 il predicatore jugoslavo Anton Sparlovic, fece vita da eremita nei Balcani, quando tornò a Belgrado iniziò a predicare la bellezza della non-morte. Sosteneva che il Signore aveva dato la possibilità alle famiglie di non soffrire per la perdita dei propri cari. Loro infatti tornavano in vita. Occorreva creare una società senza distinzione tra vivi e morti dove tutto era eterno. Portava con lui un morto senziente che considerava grande amico. Fu ucciso da un Atrox mentre cercava di parlarci insieme.

Chi peggio sopporto è il pauroso tedesco Ludvin Astenghen Karlauten il numero 17, quando sono stato sotto processo oppure vengo interrogato spesso lui prende il sopravvento su di me e inizio a tremare, piangere e avere paura. La sua morte fu forse la più atroce. Fu preda di un gruppo di belve morte in un piccolo borgo in Baviera che ne straziarono le carni.

L’ultimo numero che conto è il 77 Tonino Lacanonica il blasfemo napoletano, lo arrestarono per le donne ed il vino, non avevano leggi per punirlo non lo uccise la morte, ma due guardie bigotte gli strapparono l’anima a furia di botte.

Non so quanti siano in tutto. Non restano più tanti numeri liberi nel mio cimitero. Fortunatamente il mio numero non lo vedo e non vedo neanche il numero 1, penso che sia Heinrich, colui che mi ha incastrato a Torino e che la strega mi ha detto essere l’individuo da cui sono stati generati gli altri, me compreso.

Tra poco anche lui farà parte della mia collezione…

5 commenti:

  1. Ciao, mi chiedevo se fosse possibile ricevere gli aggiornamenti del blog via email...
    Il blog è molto bello ma aprirlo a lavoro può dare problemi... (sopratutto l'immagine di apertura ;) )

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  2. Beh, non pensavo di vederlo citato in questi ambiti...

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  3. Il nostro pene con dietro attaccato un tizio, ha l'abilità strategica di Topo Gigio, ma sa scrivere bene!

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  4. Nicholas ho perso la tua mail, puoi rimandarmela!!!

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