mercoledì 29 maggio 2019

Il vino di Barolo


Tornati a Torino, abbiamo giusto il tempo di incontrare Don Gerardo intento a sorvegliare la contessa Bottero ad un pranzo, di sapere di un nuovo, orribile delitto (un borghesotto di nome Franco Masiero è stato ucciso mentre portava a passeggio il cane: gli occhi gli sono stati cavati e, in cambio, è stato lasciato sul suo corpo il tarocco della Luna) ed è già tempo di ripartire, alla volta di Barolo, per continuare la nostra ricerca delle copie del libro maledetto. A quanto ci risulta, la copia dovrebbe trovarsi nella cosiddetta “Villa delle Nebbie”, una villa fuori città dove dovrebbe essere in corso un’indagine da parte di un gruppo di esorcisti, autorizzata da Don Gerardo stesso. Per la missione ci viene anche affiancato un converso: lo vedremo all’opera, ma pare una brava persona.



Appena giunti a Barolo, ci dividiamo. Io e Mauro, in modo saggio e pio, ci rechiamo dal prete locale, il quale ci rivela che la Villa delle Nebbie è un luogo temuto ed evitato da tutti: oscuri eventi vi sono accaduti, anche prima del Giorno del Risveglio dei Morti. Tutti i membri della famiglia degli ex proprietari, la famiglia Signani, sono morti o scomparsi, salvo un certo Roberto, che ha pensato bene di lasciare la proprietà alla curia, ottenendo l’incarico di averne cura (vivendo accuratamente a distanza). Antonio, il padre di Roberto, era scomparso nel ‘43, ma già nel ‘38 la madre era morta di parto, nel ‘40 era scomparsa la sorella Mirna (all’epoca di otto anni), mentre nel ‘41 era caduta dalle scale, morendo, l’altra sorella, Anna di cinque anni. Aggiunge che, poche ore prima, un prete esorcista, accompagnato da un gruppo in cui spiccava una ragazza inquietante, aveva chiesto di recarsi alla villa per una ricerca sul paranormale. Uscendo dalla casa, troviamo Linda o Luisa di ritorno dalla sede degli excubitores, dove ha ricevuto le nostre stesse notizie.
Anche i due ospitalieri avevano, a quanto ricostruimmo, cercato notizie, ma in modo originale: si erano intrufolati nella locale osteria, dove fratello Emilio aveva offerto da bere a tutti i presenti (con quali soldi? Da dove vengono le sue laute riserve di denaro, poco adatte al suo ruolo?) fiumi del delizioso vino locale, sperando, così pare, di sciogliere lingue. Disgraziatamente, avendo scrupolosamente brindato assieme ai paesani, la sua indagine finì ballando sui tavoli, fino ad essere buttato fuori dai popolani, ubriaco fradicio. Un comportamento disdicevole, che Fratello Guglielmo non aveva impedito: avremo rimostranze da muovere.

6 commenti:

  1. Bravo Mr Mist il prode Baracca ha usato l'arma dell'amicizia per avere informazioni

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    1. ...e poi gli inquisitori si domandano con quali sostanze possa avere pagato il vino, come possono non vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti: ossia che Egli è ricco in spirito (edin questo caso anche "per" lo spirito)!

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    2. Adesso scopriamo che Baracca è l'inventore del Collisioni Festival.

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  2. Io però voglio uno speciale che spieghi il doppio nome Linda/Luisa :D

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  3. Nicholas non ci avevo pensato.... cmq la canzone "bevilo bevilo bevilo" lo abbiamo fatto

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