sabato 17 novembre 2012

Lode al Signore, che ha vigilato su di noi...


Il Signore può a volte punire le sue pecorelle quando si smarriscono, per dimostrare quanto impervio sia il cammino per chi si allontana da Lui (o altre volte per metterle alla prova; oppure per richiamare a sé il prima possibile i puri; oppure per aiutarle nel cammino di espiazione e umiltà; oppure per dar modo di dimostrare la propria Fede; oppure per una quantità di altri motivi più o meno imperscrutabili a noi miseri mortali, sui quali ora non è il caso di soffermarsi), ma quando esse mostrano segni di pentimento, non esita a scendere al loro fianco per aiutarle, anche nella maniera più manifesta.
Ed è stato un onore essere io, il misero Servo del Signore Don Matteo, ad essere strumento di tale Salvezza.
Nella notte, come angeli vendicatori, siamo piombati sul campo dei pagani. Io, brandendo il mio stocco pontificio, accompagnato da Fratello Ruggero e, soprattutto, dall'armatura della Fede, mentre gli altri, tedeschi e templari, prudentemente si tenevano indietro, quasi timorosi e quasi inattivi, salvo esplodere dei proiettili comunque utili a creare confusione nel campo nemico.
Ma io correvo, correvo avanti. Eravamo due, due contro cento, e so bene che ben poco avremmo potuto se non fosse stato per il Signore che lanciava i suoi strali dal cielo: ad ogni colpo di stocco, un nemico, morto o vivo, cadeva, esplodeva, a volte bastava un semplice mio anatema perché un fulmine del Signore che vigilava su di noi lo facesse ardere!
Le schiere dei pagani si aprivano dinnanzi a noi come acque davanti a Mosé, ed io correvo sicuro verso la mia meta, anch'essa indicata da Iddio, usando questa volta come strumento Antonio Maria Accobelli, che si era reso conto che i molti morti presenti nel campo (a partire dai cani bicefali, chiaramente dei Feros) erano controllati da un solo uomo, con l'aiuto di un medaglione. Ebbene, con un colpo preciso e guidato dall'Altissimo( più che altro dal tarocco del Carro,ndr), aveva ucciso il portatore dell'oggetto maledetto: in quel preciso momento, nel campo pagano si era scatenato l'inferno (chiaramente figura di quello eterno, che attenderà quelle anime prave, dedite al blasfemo Minosse ed ai suoi culti): i morti si erano rivoltati contro i vivi e, com'è nella loro natura, bramavano la carne di ogni essere umano la cui anima non ha ancora lasciato il corpo.
Così, io e Fratello Ruggero ci eravamo lanciati nella mischia: con le nostre parole di Fede, con il nostro coraggio, e soprattutto con la forza infusa dalla vista del Santo Segno che recavo meco, incitammo gli Ospitalieri imprigionati alla lotta, a liberarsi, a lottare contro i carcerieri per guadagnare la libertà. Pieni di Speranza e Fede, avrebbero voluto affrontare a mani nude i morti ed i nemici, ma noi consigliammo loro la ritirata: ci sarebbe stato modo e tempo per una piena vendetta. Noi continuammo: dovevamo recuperare il medaglione, prima che qualcuno dei pagani potesse trovarlo e riprendere il controllo sui morti. Provò ad impedircelo un “Titano” - come i blasfemi chiamano un mostruoso colosso formato da pezzi di innumerevoli cadaveri - , ma quando lanciai un lungo anatema contro di lui (restando immobile per una ventina di secondi, per il check di terrore fallito, ndr), l'essere cominciò ad esplodere a partire dalla testa, ed anche Ruggero diede il suo contributo di danno con la sua possente spada, pur subendo lievi ferite. Ci si parò davanti un cane bicefalo, ma lo infilzai con il mio Sacro stocco, ed il Signore lo fece saltare in aria in pezzi.
Vidi il cadavere di colui che aveva controllato i morti: stava già agitandosi, ma riuscii a strappargli il medaglione. Un attimo dopo, Ruggero lo tagliava in due con un colpo di spada.
Ci ritirammo: che morti e pagani (e quindi morti agli occhi di Dio) si scannassero fra di loro.

9 commenti:

  1. don matteo, se sapessi la verità sui tuoi miracoli...

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    1. Immagino che al 90% sia stregoneria...

      Comunque qualcuno direi che si crede il centro dell'universo...

      Mi sono perso però qualcosa per strada... da quando don Matteo è in grado di compiere miracoli?

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  2. Non ti sei perso nulla Ursha, semplicemente mentre don Matteo avanzava tra i nemici con lo stocco pontificio, Antonio Maria lo copriva, a sua insaputa, con un fucile di precisione da un'altura e lui nella sua ottusità riconduceva tutto alla mano divina... eccoti i miracoli di don Matteo, una serie infinità di tarocchi estratti dal buon Antonio Maria...

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  3. A dire il vero, c'erano anche i colpi (di mitraglia) di Lotario e quelli (di bazooka anticarro) del Comandante Baracca :)

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  4. Sì ma tu eri troppo strafatto di parabole religiose per accorgertene!!!

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  5. Ah Ah Ah: bellissimo resoconto delirante come pochi ma bellissimo!

    P.s.: grazie Kuduk delle delucidazioni non ci avevo capito molto nemmeno io!

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  6. In effetti senza i chiarimenti del contesto questo post era un po' oscuro per i nostri lettori :)

    Grazie Mr Mist!

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  7. E' bello aver asfaltato decine di nemici ed aver caricato un "angelo", infliggendo per altro gli stessi danni di un panzerfaust, e non essere menco citato... no ma grazie "amici"!

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  8. @ Celestino: temo che se fosse Don Matteo a risponderti ti direbbe qualcosa tipo: "Non agli uomini appartiene la gloria ma solo a Dio!", in ogni caso complimenti anche a fratello Ruggiero detto "Il panzerfaust"!

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