domenica 14 aprile 2019

"Tutti ti amano, quando sei 2 metri sotto terra"


Richiamata la mia pettegola scorta ai doveri, ci recammo nella Domus populi, la sede degli excubitores, dove l’unico ad ottenere un risultato notevole fu Fratello Guglielmo, che trovò diverse excubitores intenzionate a dannare la sua anima nel girone dei lussuriosi. Mi auguro che sappia resistere. Per il resto, ci fu solo ribadito il contenuto di un rapporto: prima della strage di Pannacci, alcuni degli ex membri della sua squadra erano stati uccisi da Toaff in casa sua, ma era stata giudicata legittima difesa; dopo la strage, la casa di Toaff era stata distrutta coi colpi di un mortaio rubato dall’armeria della Domus populi. Di tutta la vecchia squadraccia, solo due erano fuggiti a morte violenta: uno era stato arrestato per ubriachezza molesta, solo per morire soffocato dal suo stesso vomito in cella; l’altro, un certo Ventura, era latitante.
Per capirci qualcosa, decidemmo di recarci nei luoghi dei delitti, con due excubitores vicinovesi alle costole. A casa di Pannacci, posta ai margini del paese, trovammo dei segni inquietanti, oltre alla già inquietante croce di sangue disegnata sulla porta (così simile a quella di recenti assassinii accaduti in Torino): una porta rinforzata e abbattuta con forza spaventosa, segni di spari sui muri, graffi profondi nelle pareti. Eppure, anche se tanti uomini armati erano barricati dentro e pronti a resistere, nessuno degli aggressori era stato trovato sul posto. Ispezionando il posto, trovammo alcuni cimeli di stampo illegalmente fascista e notammo che dalle pareti mancava un quadro.


Basato sull'avventura di Nicolò Spiriti

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