Confidando in Colui che vigila sopra la nostre teste e senza
il consenso del quale non cadono dodici passeri, nonché nella buona fede dei
nostri ospiti, io andai a dormire sereno nella vecchia stalla in disuso che ci
era stata assegnata, ma non tutti seguirono il mio esempio, procurandoci non
pochi guai. Joe, con la sua mania per la Jeep, rimase sotto una tettoia, il
mezzo in vista, mentre la pioggia scrosciava tutto attorno.
Credo che anche altri siano rimasti svegli perché quando,
dopo un sonno troppo breve, ancora nel cuore della notte, fui svegliato da uno
sparo, ero rimasto solo nella stanza. Mi affacciai alla porta, e subito capii
che tutto era sotto controllo: in caso contrario, il Capitano non sarebbe stato
tranquillamente in piedi in mezzo al cortiletto. Joe aveva appena mostrato
tutto il suo eroismo quasi riuscendo nell'impresa di ammazzare un pericoloso
bimbo con un colpo di mitraglia: la sua versione dei fatti era di aver visto
un'ombra, di averla seguita e di averle sparato (secondo la sua versione
accorgendosi appena in tempo che si trattava di un bambino, più probabilmente
aveveva clamorosamente sbagliato mira), per poi vedere il misterioro (e basso)
individuo scoppiare in lacrime dicendo fra i singhiozzi che voleva solo vedere
da vicino un soldato americano.
Prima che la situazione potesse diventare imbarazzante, dato
che era sopraggiunta anche la ronda armata della comunità, un fatto inquetante
prese prepotentemente la scena: si udirono delle urla femminile, una risata
sgraziata, ed ecco una luce che si muoveva apparendo e scomparendo dalle
finestre del piano di mezzo.
Tutti ci precipitammo sul posto, ma sembrava che il
portatore del lume fosse sparito. Tutti, tutti avemmo la stessa intuizione:
girando il lampadario sul muro esterno si apriva uno stretto passaggio segreto,
che costeggiava il muro. Senza por tempo in mezzo, ci slanciammo dentro, uno
alla volta; tutti tranne Kartoffern, che si trascinò a fatica nel corridoio,
visto che, alto e robusto com'è, ci passava appena. Facemmo appena in tempo a
vedere il lume balenare lontano.
Diversi altri ingressi al passaggio si susseguivano a
intervalli irregolari, e Joe ebbe quasi modo di proseguire la sua crociata
contro gli infanti: aprì, infatti, una porta che a suo avviso si trovava nel
punto in cui era svanito il lume e, scoperto che dava su una stanza di donne e
bambini, pensò subito che i colpevoli delle sparizioni e della “maledizione”
del castello fossero questi ultimi. Chi altro, del resto, avrebbe potuto
passare agevolmente per quell'angusto passaggio (nel quale noi stavamo
camminando tranquillamente, peraltro...).
Riuscimmo a dissuaderlo dal fare giustizia sommaria e
seguimmo ancora il percorso del passaggio segreto, che si concludeva su
un'ampia scalinata di collegamento interna (non seguiva dunque il muro di
cinta). Proprio alla fine del passaggio, però, si trovava una stretta scala a
chiocciola che scendeva verso gli scantinati: non potevamo che calarci
dabbasso.
Diavolo, non ci passavamo agevolmente. Questa è una fandonia, Reverendo! E poi quei piccoli mostriciattoli per quel che mi riguarda sono all'altezza giusta di piantarti un machete nelle budella. Sono infidi xD
RispondiEliminaI piccoli fans di Danny Trejo! XD
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