venerdì 18 ottobre 2013

L'Old Sir Jonson



La mattina dopo ripartimmo, Joe e la fanciulla davanti (e pareva davvero che costei avesse rapidamente dimenticato il fidanzato morto) in moto, noi tutti dietro con la Jeep. A metà pomeriggio arrivammo in vista di un vecchio aeroporto militare, che perquisimmo meticolosamente senza però trovare altro che una vecchia carcassa di caccia, dalla quale riuscimmo comunque a ricavare un po' di carburante. Molto più utile fu l'auto nera che passò sulla strada vicina a noi, mentre stavamo compiendo le nostre ricerca: Lise la riconobbe, era una sorta di tassì corazzato che faceva la spola fra le varie comunità di sopravvissuti dell'Inghilterra meridionale, e che già aveva aiutato lei ed il suo moroso buonanima a spostarsi dopo il loro sbarco. I due conducenti furono molto gentili; con loro trattammo in modo da ricavare benzina in cambio dei fucili trovati nella casa dei cannibali, e in più ci regalarono un paio di informazioni: evitare Canterbury, dove si trovava una sorta di abominio composto da centinaia di cadaveri, e recarsi per la notte in una vicina comunità che si era insediata in un antico castello.
Li seguimmo entrambi, e del resto Lise aveva già trascorso qualche tempo con loro: erano organizzatissimi, considerati i tempi. Al nostro arrivo ne diedero prova, sgominando con un sistema di trappole, e senza rischi, un gruppo di morti che li stava attaccando. Furono ospitali: ci accolsero fra di loro e ci offrirono di condividere il loro cibo nella mensa comune. È meraviglioso trovare ospitalità e gentilezza in una terra così desolata. Solo Joe decise di non fidarsi e di rimanere a piantonare la Jeep, sicché la tenera Lisette gli portò un piatto di zuppa.
Notammo che erano, però, tristi e malinconici (e uno, storpio, in particolare era completamente pazzo: il Pagano e Kartoffen gli parlarono a lungo, immagino senza costrutto). Ne domandammo il motivo, e scoprimmo che una maledizione gravava, a loro avviso, sul castello.
Figuriamoci: su ogni castello inglese grava una maledizione, a sentir gli abitanti! Negli anni erano scomparse alcune donne e ragazzine, in seguito ritrovate morte, forse dopo qualche rito: l'ultima era stata, per esempio, una fanciulla scomparsa e ritrovata a mesi di distanza, legata ad un comignolo e appena uccisa (non era ancora rianimata). Francamente, sembra surreale parlare di maledizione quando ci sono morti redivivi ovunque, ma la questione sembrava turbare particolarmente gli abitanti.
Impartii una benedizione, recitai una preghiera e andammo a dormire.

1 commento:

  1. Ha ragione reverendo, parafrasando una battuta dal film: La terra dei morti viventi: "In un mondo dove i morti tornano in vita la parola 'maledizione' perde molto del suo significato".

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