
Li seguimmo entrambi, e del resto Lise aveva già trascorso
qualche tempo con loro: erano organizzatissimi, considerati i tempi. Al nostro
arrivo ne diedero prova, sgominando con un sistema di trappole, e senza rischi,
un gruppo di morti che li stava attaccando. Furono ospitali: ci accolsero fra
di loro e ci offrirono di condividere il loro cibo nella mensa comune. È
meraviglioso trovare ospitalità e gentilezza in una terra così desolata. Solo
Joe decise di non fidarsi e di rimanere a piantonare la Jeep, sicché la tenera
Lisette gli portò un piatto di zuppa.
Notammo che erano, però, tristi e malinconici (e uno,
storpio, in particolare era completamente pazzo: il Pagano e Kartoffen gli
parlarono a lungo, immagino senza costrutto). Ne domandammo il motivo, e
scoprimmo che una maledizione gravava, a loro avviso, sul castello.
Figuriamoci: su ogni castello inglese grava una maledizione,
a sentir gli abitanti! Negli anni erano scomparse alcune donne e ragazzine, in
seguito ritrovate morte, forse dopo qualche rito: l'ultima era stata, per
esempio, una fanciulla scomparsa e ritrovata a mesi di distanza, legata ad un
comignolo e appena uccisa (non era ancora rianimata). Francamente, sembra
surreale parlare di maledizione quando ci sono morti redivivi ovunque, ma la
questione sembrava turbare particolarmente gli abitanti.
Impartii una benedizione, recitai una preghiera e andammo a
dormire.
Ha ragione reverendo, parafrasando una battuta dal film: La terra dei morti viventi: "In un mondo dove i morti tornano in vita la parola 'maledizione' perde molto del suo significato".
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