domenica 22 gennaio 2012

Santo Stefano

Ci sono luoghi nei quali la mano di Dio opera in modo imperscrutabile: sono i luoghi barbari nei quali la Chiesa non ha ancora stabilito la sua Santissima fede.
Anche noi possiamo, però, offrire la nostra opera perché gli sventurati che sono lontani inconsultibile vesta di Cristo, a rischio per la salvezza ultraterrena e terrena, possano un giorno non lontano ripararsi sotto la Sua coltre.
Per questo, nel giorno di Santo Stefano, dopo una notte di preghiera, ci siamo mossi da Avignone, in direzione ovest, alla ricerca di gruppi di sopravvissuti nelle Terre Perdute ai quali portare la Parola del Signore e della cui localizzazione portare notizia a Roma, in modo da organizzare una espansione del Sanctum Imperium in tale direzione, sottraendo i vivi alle grinfie dei morti.

Presto, però, scoprimmo che, nelle Terre Perdute, i morti non sono il peggiore dei pericoli che si possa incontrare. Dopo una breve sosta a Nimes, ci siamo infatti avviati alla volta di Montpellier. Sapevamo dell'esistenza di un gruppo di sopravvissuti per via, ma, una volta lì giunti, ci siamo resi conto che la cascina era stata rasa al suolo. Ma non era stati i morti a massacrare gli abitanti, ma uomini, uomini vivi e così crudeli e blasfemi che un vecchio, oramai morto, era stato inchiodato ad una croce, in una blasfema parodia del Cristo.
Ne era chiara prova il fatto che l'aggressione era stata perpetrata con mezzi tecnici avanzati, che solo esseri senzienti potevano utilizzare: cingolati. Quindi, molto probabilmente, i malcapitati erano stati deportati da un gruppo che aveva lasciato la sua macabra firma: un tridente blu.

La casa era stata depredata e in parte distrutta, ma non c'erano pericoli evidenti e, siccome già imbruniva, decidemmo di passare lì la notte, che trascorse senza intoppi. Il giorno dopo ripartimmo per Montpellier, fra le cui rovine risiedeva l'ultimo gruppo di sopravvissuti di cui avevamo notizia. Qui giunti, ci muovemmo con cautela, perché Joaquin aveva intravisto qualcosa muoversi, ma non abbastanza: presto ci trovammo sotto tiro di quattro donne armate fino ai denti, le quali tuttavia – per fortuna – non avevano brutte intenzioni nei nostri confronti, e anzi rispettavano gli uomini di Chiesa, al punto che nel loro rifugio trovammo un Inquisitore, la cui missione in zona era segreta, che era rimasto solo dopo un agguato e che sarebbe stato certo condannato senza l'intervento delle Vedove (così si chiamavano le donne, che vivevano senza uomini e che erano valorose guerriere).
Sfortunatamente, nonostante la loro lotta contro le bande della zona (fra cui i Diavoli Blu che avevano aggredito la fattoria, e che erano sostenuti dal Quarto Reich), non avevano notizie certe riguardo a gruppi di sopravvissuti in zona. Certo, c'erano piccole comunità, e poi gli zingari, sempre disposti a commerciare con tutti, ma la cui città era collocata in un luogo ignoto.
Ci riportarono però interessanti leggende: in Spagna e in Portogallo, si narrava, erano sbarcati dei transatlantici americani. Che ci fosse l'opportunità di scoprire cosa fosse accaduto oltreoceano?

1 commento: