sabato 30 aprile 2022

Lo scontro sotto la cintura


 Mentre scatto verso il muro Ovest, vedo sopraggiungere anche fratello Furio e scorgo da dietro una casa un converso in agguato. Devo raggiungere fra Ruina e portare a termine il lavoro incompiuto di mio padre, una mia granata mi libera del possibile agguato, del converso rimangono solo più tracce sparse sulla strada. Fra Ruina ormai a scavalcato le mura e lo vedo allontanarsi a cavallo. E’ troppo distante per me, per ora lo scontro è rimandato.

Io raggiungo il gruppo degli scavalcatori. Noto una cosa molto curiosa, prima che i 4 corpi dei conversi morti, che si erano battuti contro Gaetano, Ludovico e Vasco, venissero fatti a pezzi e bruciati, tutti presentavano colpi di fucile o tagli di arma bianca all’altezza dell’inguine, proprio li dove la virilità dell’uomo è più evidente. Anche fratello Gaetano e fratello Ludovico avevano evidenti segni sull’armatura nella stessa zona. Non so che tipo di combattimento abbiano fatto, ma sicuramente ha vinto chi lo aveva più duro.

Mentre osservavo la folla spaventata, Furio e Vasco avevano fatto prigioniero il notaio di Ruina. 

Il capo villaggio e la gente arriva da noi ringraziandoci. Noi chiediamo una stanza per interrogare l’ostaggio. Ce ne occupiamo io e Furio a far sputare fuori informazioni. Riconosco inoltre l’individuo. Nel Sanctum Imperio c’era una taglia su di lui ed era accusato di pedofilia. Preso dall’odio per un simile reato e ancora scosso da come avessero sostenuto la battaglia Gaetano e Ludovico contro i conversi, stringo nel guanto di ferro in maniera violenta le parti virili del notaio.

Giustamente gli altri mi fermano e fratello Ludovico da l’estrema unzione al prigioniero, che viene portato al rogo affinché sia il Signore a giudicarlo.

La popolazione di Saint Crepain ci ringrazia e ci saluta, noi dobbiamo dirigerci verso Marsiglia urgentemente. Siamo entrati nella città come uomini e ora ne stiamo uscendo da eroi.   


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