lunedì 25 aprile 2022

Un vero piano arriva al cuore non serve ascoltarlo


Quel nome fa ribollire il sangue in me, non dico nulla agli altri. Grazie padre dell’occasione che mi dai, tu ci stati guidando e in qualsiasi posto tu sia, sappi, che sei sempre nel mio cuore. Non racconto a nessuno di chi sia mio padre, non voglio che si facciano aspettative, che non posso mantenere. Ci riposiamo nella notte e i due ragazzi il giorno dopo decidono di continuare il viaggio con noi verso Saint Crepain.

Quando arriviamo, una colonna di fumo si alza dal villaggio fortificato e attira la nostra attenzione, pure il Parisienne la vede. Non ci sono guardie alle porte del paese. Il Parisienne con Francoise, che conosceva un accesso secondario, entrano a Saint Crepain. Ritornano con la notizia che un inquisitore è dentro e ha radunato la popolazione in piazza.

I valorosi Templari pronti all'azione
 

Dopo pochi minuti dall’arrivo del Parisienne si presentano a noi 2 templari. Dicono di chiamarsi fratello Ludovico e fratello Gaetano. Loro sono i templari che avremmo dovuto incontrare a Marsiglia, ma non vedendoci arrivare erano partiti alla volta di Saint Crepain, per venirci incontro. Arrivando da sud avevano notato la colonna di fumo salire dal centro del paese, ma soprattutto la furtività di fratello Vasco che tornava da noi. Dubito molto delle abilità di questo parisienne.

Non è tempo di futili considerazioni. Occorre agire. Ci mettiamo in cerchio capeggiati da Fratello Furio per escogitare un piano. Dentro alla città, oltre a frate Ruina, che però non è stato visto ci sono 13 conversi armati e pronti a tutto per fermarci e salvarsi la vita. Il numero non è dalla nostra parte, ma la fede sì e soprattutto sento che mio padre ci protegge dall’alto. Potrebbero essere anche in 100, ma non basterebbero per fermarci.

Preso dall’eccitazione del momento, fermo il discorso di fratello Furio e dico che ho un piano. Propongo di dividerci in 2 gruppi, uno che fa saltare la porta sud con dinamite, come diversivo, mentre l’altro entra dalla nord e prende il nemico alle spalle liberando la popolazione. Fratello Furio mi fa i complimenti per il piano, mi dice che è buono, ma con 2 accorgimenti sarebbe perfetto. Lui dice che si sarebbe presentato alla porta Sud dicendo che era fuggito da un gruppo di morti che stava per attaccare il villaggio. Per rendere la cosa più credibile avrebbe ferito un cavallo e sporcato gli abiti del suo sangue. Gli altri sarebbero entrati scavalcando le mura.

Capisco che la sua sordità abbia influito molto sulla comprensione delle mie parole. Gli chiedo cosa c’entrasse il mio piano con quello e quando avremmo usato la dinamite. Il mio tono deciso supera la sua sordità e arriva dritto al cuore. Vedo un uomo forte e determinato davanti a me. Disegna nel terreno il villaggio e inizia la sua spiegazione del nuovo piano. Lui è la nostra guida e comprendo a pieno come lo sia diventato.

Mi guarda e mi dice che io, da solo, mi sarei occupato di minare la porta nord e creare il diversivo, avrei “creato la situazione”. Fratello Ludovico, Vasco e Gaetano invece avrebbero dovuto scavalcare il muro sul versante est, da dove fratello Vasco era entrato prima. Ribattezza il gruppo dei tre con il nome in codice : “gli scavalcatori”. Il nostro comandante invece avrebbe sfondato da solo la porta sud.

Gli scavalcatori e il comandante avrebbero agito alla seconda mia esplosione. La prima per far cadere la porta, la seconda per far saltare in aria i conversi che sarebbero accorsi.

La grande occasione è arrivata, padre Baracca ti sento al mio fianco guida la mia mano con la dinamite. Sistemo la dinamite, mi apposto e alla prima esplosione, la porta cade, dopo poco un converso arrivando per controllare esplode sopra il mio secondo candelotto di dinamite. Non vedo cosa accade nel villaggio, sento il rumore dell’expiator di fratello Furio e dopo pochi istanti un boato, anche la porta a sud è caduta. Spari spezzano le urla della folla e l’inconfondibile rombo dell’expiator di Furio si fa sempre più forte segno che si sta avvicinando al centro città facendo piazza pulita degli avversari.

Attendo appostato fuori dalla porta Nord. Il piano prevedeva che entrassi anche io, ma aspetto che da quell’uscita arrivi padre Ruina. Quella è l’unica via di fuga. Dovrei seguire gli ordini ed entrare anche io, peccato che non me li ricordi e poi ora devo fare ciò che mio padre non è riuscito a fare.

Dopo una decina di minuti un converso spunta fuori puntandomi un mitra, non ha il tempo di schiacciare il grilletto che una mia granata gli apre in due il petto. Vedo in quel momento la figura di un uomo vestito da inquisitore correre verso il muro ovest con 2 uomini. Sguaino la spada e cerco di raggiungerlo.


4 commenti:

  1. Gli scavalcatori hanno fatto un'egregio lavoro, hanno ucciso una guardia in 3 cadendogli in testa...

    F.F.

    RispondiElimina
  2. Mai una parola buona per il parisienne 😒

    RispondiElimina
  3. Nicholas non hai idea dei tarocchi che estraggono quando decidono di mettere in pratica i piani, per me sta diventando un'impresa descrivere le scene!!! -Kuduk-

    RispondiElimina