mercoledì 4 settembre 2013

La lunga strada verso casa...



Otto anni da quando Iddio ha iniziato il Giudizio. Otto anni da quando i nostri stessi compagni hanno iniziato ad alzarsi e ad attaccarci. Otto anni, oramai, che siamo asserragliati con pochi altri vivi in questo lembo d'Inghilterra, a Liverpool, e solo con il Suo aiuto ci siamo salvati. Ora, forse possiamo tornare a casa. Bene fecero i Padri Pellegrini ad abbandonare questo luogo di peccato, già allora condannato, ed ora si sono visti gli effetti. Certo, anche negli Stati Uniti il peccato ha messo radici, ma non pochi sono i baluardi di purezza.
Il Capitano ha intercettato una trasmissione radio: pare che una nave dei nostri compatrioti abbia attraccato a Le Havre, e sia ferma in attesa di riportarci oltreoceano. Di questi tempi, captare una trasmissione del genere non può che essere un segnale divino, e dunque ci siamo messi in viaggio verso sud, portandoci dietro anche il tedesco rinnegato.

Siamo partiti a piedi, quasi privi di cibo ed equipaggiamento oltre alle nostre armi con poche munizioni, alla Bibbia e al mio crocefisso. Geronimo, il Pagano, pigro come al solito, si lamentava del lungo percorso da compiere a piedi, come se San Francesco non si fosse sempre mosso con il solo ausilio delle gambe, ma non c'era scelta.
A volte il Signore illude e confonde coloro che non credono in Lui, e così pose dinnanzi al Pagano, e a noi tutti, una moto con sidecar, che sembrava in perfetta efficienza, lasciata di fronte alla farmacia di un paese semidistrutto. Siccome bisogna sempre ringraziare Iddio per i doni che ci pone dinnanzi, ma essere prudenti nell'afferrarli perché potrebbero essere esche del Demonio, il Capitano ci organizzò in assetto di guerra: il Pagano, tiratore scelto, e Joe rimesero indietro a coprirci, mentre io e Kartoffen avanzavamo. Improvvisamente, udimmo il rumore di un'arma inceppata, e in un lampo vedemmo la canna di un fucile sporgere da una finestra della casa di fronte alla farmacia. Mi parve di udire anche una bestemmia uscire da quella maledetta finestra, e il resto fu un attimo: il Pagano e Joe aprirono il fuoco, noi tre ci gettammo nella farmacia, dove ci attendeva un secondo bandito, che Kartoffen mise subito fuori combattimento. Io feci appena in tempo a leggergli alcuni versetti da Isaia prima di farlo a pezzi.
Fuori, intanto, Joe si era esposto per sparare, e un terzo bandito era uscito, provando a colpirlo: il copo del Pagano fu così preciso che questa volta non ebbi tempo nemmeno per un versetto. Intanto, il bestemmiatore aveva lanciato dalla finestra una bomba, la quale però, invece di colpire Joe, fece esplodere la moto. Fu l'ultimo suo atto: una sventagliata del mitra del Capitano, salito al primo piano dell'edificio della famacia, mise fine per sempre alla sua criminale attività.
Nonostante i rischi, non era stata una cattiva giornata: nella farmacia trovammo del materiale medico e sui corpi dei nemici utili armi e munizioni. Era meglio, però, rimettersi in viaggio: la moto portava i chiari segni di apparenenza ad una banda, e se costoro erano l'avanguardia, non era salutare fermarsi ad attendere il grosso della truppa.

3 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie Jamila, siamo ancora vivi o per lo meno sia morti inscius!!!

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    2. ho come l'impressione che mi farò anche questa volta qualche grassa risata...

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