domenica 8 maggio 2022

Templare bagnato, russare assicurato

 

Raggiungiamo quindi un paesino nella periferia di Lione. E’ sera e inizia a piovere a dirotto. Abbiamo bisogno di trovare un posto dove passare la notte e far riposare i cavalli. Poco distante da noi si vede una piccola chiesa. Decidiamo di avvicinarci e vicino all’ingresso, tutti tranne fratello Gaetano, nostro meccanico e esperto di veicoli, notiamo tracce di pneumatici. Sicuramente visto i segni e la pioggia scrosciante, i veicoli sono passati o hanno sostato da poco. Richiamiamo l’attenzione di Gaetano, dopo averli fissati per bene dice che sono segni di una carriola. Alla fine lo convinciamo che sta dicendo stupidaggini e lui si incaponisce dicendo che ora vuole analizzarli. Noi entriamo, intanto Gaetano rimane fuori sotto la pioggia a fissare la strada sterrata. Noi troviamo dentro il cadavere del prete che cerca di attaccarci, lo uccidiamo e intanto Gaetano rimane fuori sotto la pioggia a fissare la strada. Capiamo che ci sono state tracce di lotta e macchie di sangue, intanto Gaetano rimane fuori sotto la pioggia a fissare la strada. Sistemiamo i cavalli, accendiamo un fuoco e intanto Gaetano rimane fuori sotto la pioggia a fissare la strada sterrata. Lo vediamo rientrare fradicio, dice che sono pneumatici di camion. Aggiunge però che un tipo di pneumatico è sicuramente di un mezzo militare italiano visto il battistrada. Forse è passato proprio di qua fratello Simoncino ed ha sostato, siamo però molto preoccupati dai segni di colluttazione trovati, magari ha avuto un’imboscata.

Decidiamo di fare turni di guardia di due ore circa, appostandoci sul campanile. Inizia Gaetano, tanto è ancora umido, poi tocca a me, quindi fratello Ludovico e infine fratello Vasco. Per anzianità e ruolo lasciamo riposare fratello Furio. Tutti notiamo una luce elettrica, tipo riflettore alzarsi dal centro di Lione, molto strano in quanto la città dovrebbe essere deserta, ad un certo punto del turno di Gaetano si sente una forte esplosione provenire dalla zona della luce. La notte sembra passare tranquilla, ma proprio durante l’ultimo turno, Vasco vede uscire dalla boscaglia vicina una figura umana con un fucile. Ci avverte di svegliarci, il russare di Gaetano copre la voce del compagno. Vasco quindi intima dal campanile alla figura di fermarsi, quella avanza e Vasco è costretto a spararle. Un centro perfetto in pieno petto, ma l’uomo non rallenta. E’ sicuramente un morto, un morto che imbraccia un fucile. Lo sparo fa sobbalzare me e fratello Ludovico, Gaetano continua russare e tale suono appare più forte anche del colpo di fucile. Vasco scende di fretta dal campanile e ci avvisa del pericolo. Il morto sfonda la porta, ma anche se privi di armatura con Furio che dorme e con il russare di Gaetano che copre anche la colluttazione, abbiamo la meglio sul morto che viene fatto a pezzi. Di nuovo un ottimo lavoro di Vasco, che sempre più risulta determinante per il gruppo e ci ha salvato la vita.

Sta per sorgere il sole e svegliamo tutti per recitare le preghiere. Una dura giornata ci attende.

2 commenti: