martedì 9 ottobre 2012

In the Navy


Contro un grande nemico ci vuole un grande eroe.


Vedo sempre più lontane le coste di Malta e in me la voce di Baracca è sempre più forte.
La sua ira è grande : “Io comandante Baracca, chiamato il Lupo dell’Egeo, sono di diritto il comandante delle tre navi”. Per ora cerco di contenermi e convinco Baracca a prendere il controllo solo per suggerimenti all’amico Ruggiero, nominato dal reggente comandante al Nostro posto.
“Cazzate la bolina e anche la randa! Timone a babordo direzione nord  sud-ovest est. Scattare marinaio : starai cercando lei o forse me??? Uomini, chi remerà di più, potrà trascorrere un mese di preghiera al convento della Rasata!”
Accompagnati dai consigli di Baracca il viaggio è tranquillo il vento e gli uomini sono carichi di forza   e raggiungiamo senza problemi le isole Cicladi nella notte.
L’unico fardello ben più pesante di tutte le ancore del mediterraneo sembrano essere Don Matteo e il suo tirapiedi Antonio Maria.
Un urlo spacca la tranquillità creature mezze donne e mezze pesce assaltano le navi, 2 uomini vengono catturati, grazie a Ruggiero e a Baracca riusciamo a spostarci velocemente da questo mare infestato. Dentro me Otto von Rokken si rammarica Mi sarebben piaciuten infilzare quelle mezze craturen. Anche loro essere donne e io avere grande curiosità. Chissà come sarebben stato posizione spiedino di pescem”.
Raggiungiamo Creta, come ci fa notare Ruggiero fa caldo molto caldo, siamo nei pressi della spiaggia di Suda. Si erge davanti a noi il relitto di una petroliera inglese affondata nella guerra dagli italiani. Ad un tratto un uomo cade in mare colpito da un cecchino capiamo che è appostato nella cabina di guida del relitto. Spariamo ma senza successo, Ruggiero con tutta la sua forza ruota il cannone e fa fuoco. Centra in pieno la cabina ma il cecchino non smette. Capiamo quindi che è un morto solo lui potrebbe resistere al fuoco di tre navi e ad una cannonata
Nel vedere la scena perdo il controllo è Baracca che ora mi comanda. Questa è stata la sua battaglia! Contro un grande nemico ci vuole un grande eroe.
“Uomini fuoco di copertura! Io, comandante Baracca, raggiungerò a nuoto il relitto. Tu mozzo passami una granata incendiaria. La porterò tra i denti e arrampicatomi in prossimità della cabina la lancerò al suo interno. Ruggiero conto sul tuo supporto di copertura” 
Riprendo coscienza solo dopo l’esplosione mentre galleggio sulle acque e vengo recuperato, Baracca è proprio un vero uomo quello che dice fa e così era accaduto. Gli uomini mi esultano come un eroe, la prima battaglia è vinta.
Grazie Baracca!

4 commenti:

  1. Più che un eroe grande, un grande eroe: Baracca.
    Scusate ma anch'io volevo esultarlo!

    P.s.: bella l'immagine molto YMCA!

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  2. Mi domando se però si debba parlare proprio di vittoria...

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