Nel frattempo, Luisa o Lucia trovò il
modo di sbirciare una copia di “I tre moschettieri” e Fratello
Emilio di inseguire il gatto della Contessa, che si chiamava (in modo
inopportuno) Cagliostro.
Ad ogni modo, ci ritenemmo soddisfatti
della missione e consegnammo il libro a Don Gerardo, il quale in
cambio mi diede notizie dei miei genitori, che mi attendevano a Vicus
Novus: avevo due giorni di congedo per recarmi a trovarli, con tutta
la guardia del corpo al seguito.
Obbedii volentieri e fui contento di
riabbracciare i miei vecchi, ma lo fui molto meno quando seppi che a
Vicus Novus si era consumata una tremenda sequenza di omicidi: il
vecchio Padre Castigatore ((Emanuele Pannacci,un ex fascista) era
stato trovato fatto a pezzi nella sua abitazione insieme a nove
uomini. Avremmo dovuto indagare.
L’attenzione sui funesti eventi su
distolta da Fratello Emilio, il quale tirò fuori dallo zaino il suo
amato pupazzo, vestito da aviatore, e lo mise a sedere al tavolo fra
noi, parlandogli e fingendo di dargli da mangiare.
Non solo peccatore, ma anche pazzo.
Perdonalo Baracca poiché colui che è avvezzo a stare nelle tenebre ha paura di guardare la luce!
RispondiEliminaP.s.: il gatto Cagliostro: fine citazione, complimenti!
Il gatto mi sa che è pericoloso... leggerai i miei scritti
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