Strano l’altra sera a
Torino essermi imbambolato come un adolescente davanti alla contessa
Bottero, strano che il mio fascino non l’abbia turbata… Ogni
volta che cercavo di parlarle insieme, uscivano dalla mia bocca
parole sconnesse…
Mi sono appena svegliato
a Vicus Novus è un inquietante sogno ha turbato il mio sonno ho
ancora le palpitazioni. Questo è ciò che ricordo
“Mi ero svegliato sentendo uno strano fruscio, tutti i compagni
erano riversi in grosse pozze di sangue, tutti sgozzati, ma con un
particolare, a tutti erano stati asportati i bulbi oculari. Il rumore
che sentivo all’inizio lo risentii e notai vicino alla porta
d’ingresso un grosso gatto nero che si leccava e le zampe sporche
di sangue e mi fissava… poi mi sveglia.”
Pur
essendo assonnato capisco tutto e la mia mente collega attimi e
momenti. Tutto sembra più chiaro come un mosaico che si compone. Il
mio 28mo senso mi aveva già avvisato la sera scorsa dalla Bottero,
ragionare solo con la mente non sempre aiuta quando si è forniti
della virtù meno apparente, tra tutte le virtù la più indecente.
La
Bottero nascondeva qualcosa, il gatto che ho sentito nella
biblioteca, che tanto ha turbato il mio spirito forse è lo stesso
del sogno. Poi quella scena, forse una forma di processo di
mummificazione… Le mummie che io sappia a Torino ci sono ancora al
museo Egizio, luogo dove la Bottero ha contatti… Tutto torna…
Decido di lasciare all’oscuro della mia visione gli inquisitori,
troppo amici di Don Gerardo, che è troppo amico della Bottero.
Racconto la storia e i miei pensieri a Guglielmo, che subito mi
capisce, e alle due escubitores Fanny e Laura che appena parlato del
mio 28mo senso le vedo interessate ad altro e abbassano lo sguardo
non mi fissandomi più negli occhi…
... ed anche qui una fine citazione: che cultura il Baracca!
RispondiEliminaMi riempie di orgoglio che hai colto la citazione. Bravo
RispondiEliminaGrazie Maestro! =)
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