(Antonio Maria Mariano Accobelli in un momento di contemplazione)
Del resto, il lassismo morale da
lui e dai suoi accoliti permesso non mancava di sortire i suoi frutti
avvelenati: nello stesso giorno in cui arrivammo, a Malta avvenne un
assassinio, dei più crudeli. Un uomo, identificato come Luca Bottice (a detta
di tutti irreprensibile) era stato visto vagare come morto, ucciso da una
pugnalata, e fortunatamente smembrato dalle guardie prima che potesse nuocere.
Non era stato derubato, la pura violenza che germoglia in chi è cieco ai
richiami del Signore l'aveva ucciso.
Sebbene già il giorno dopo
dovessimo partire per la presa di Creta, ci premurammo di porre qualche
domanda: seguiti da Fratello Ruggero e da Fratello Giocondo, io e Antonio Maria
ci recammo prima dal priore, poi nella casa del defunto, ma non trovammo alcuno
spunto: nessuna ombra si gettava su Bottice. Era un uomo ordinato, colto
nonostante la sua professione fosse di semplice operaio-calzolaio, ma nella sua
vasta libreria (come accuratamente verificò Accobelli) non c'era traccia di
libri all'Indice. L'unico aspetto peculiare era l'ottima vista sul porto che si
godeva dalla finestra: i nostri prodi Ospitalieri ipotizzarono addirittura che
fosse stato ucciso da qualcuno che voleva utilizzare quella casa. Di certo,
comunque, non era stato ucciso in casa, perché la porta fu trovata chiusa e i morti
non hanno sufficiente raziocinio per aprire una porta.
Lasciammo l'incarico di
sorvegliare la casa e tornammo alla rocca: l'indomani mattina saremmo partiti.
Il mitico Simone si è unito a noi con gran fervore, augurandoci che non sia rimasto scioccato dalle mille personalità del ghigno, lo attendiamo alla prossima seduta, anche perchè il suo pg è già indispensabile...;-)
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