Rinfrancato lo spirito dei soldati con la predica, la
benedizione, i sacri decori e le messe (inspiegabilmente Fratello Ruggero
impedì di cantare la nostra letizia e lode ad Iddio suonando le campane), era
tempo di uscire per una ricognizione, anche perché un riflesso ci aveva
rivelato di essere osservati. Ma io ero fiducioso: se ci osservavano, dovevano
essere senzienti; se erano esseri senzienti, dovevano essere vivi; se erano
vivi, avrebbero potuto essere tedeschi, dunque cristiani e potenziale aiuto
contro i turchi. Dovevamo però accertarci che non fossero infedeli.
Ruggero, Giocondo, io e Accobelli (per portare la Parola del
Signore) ci avviammo con sei soldati verso il luogo dove avevamo visto balenare
il riflesso.
Ai nostri strateghi militari non venne in mente che chi ci
aveva osservato potesse presidiare la zona, e pochi minuti dopo essere arrivati
avevamo una decina di fucili puntati contro ed un uomo anziano, con una divisa
tedesca da colonnello, che avanzava verso di noi. Il Signore, però, aiuta chi
combatte per la Sua gloria: le intenzioni dei tedeschi non erano ostili.
Certo, erano eretici protestanti, tanto è vero che non
mostrarono il dovuto rispetto per la mia autorità, preferendo conversare con
l'autorità militare, nella persona di Fratello Ruggero. Costoro sembravano
all'oscuro di cosa fosse accaduto negli ultimi anni fuori da Creta, e bisogna
ammettere che Ruggero fu abile a guadagnarsi la loro fiducia e la loro
alleanza. Si trattava, infatti, dei paracadutisti tedeschi qui venuti a
conquistare l'isola prima del Gran Giorno: truppe sceltissime, che, avendo
combattuto per la propria vita per lunghi anni su quel suolo, conoscevano a
menadito ogni anfratto di Creta.
Apprendemmo da loro che i Turchi non erano l'unico problema
di Creta: proprio nell'antica città di Cnosso si era sistemato un folle pagano,
che si faceva chiamare Minosse e pretendeva sacrifici. Ciò che più era strano,
però, era che i morti non attaccavano la comunità che si era raccolta intorno a
lui: questa è virtù degli inviati di Satana, proprio come quello che gli
Ospitalieri avevano trovato a Malta, e che faceva addirittura collaborare
uomini e morti sottoposti al suo volere. Un avversario duro, da affrontare – a
quanto si diceva fra le truppe – con grandissima cautela e solo dopo essersi
assicurati che Fratello Giocondo fosse impegnato altrove.
Con i tedeschi, prendemmo l'accordo di rivederci il giorno
successivo: noi avremmo fornito loro un medico e medicine, loro un sostegno
bellico per la ripresa di Creta. Ci sarebbero stati utili, così come noi lo
saremmo stati a loro e, ciò che più conta, forse saremmo riusciti a farli
ravvedere dal loro errore, riportandoli fra le fila della Santa Romana Chiesa.
Mi sa che per convertire i Fallschirmjaeger sarà assai più utile una capatina al Convento della Rasata! Poi chi lo sa magari tra loro potrebbe esserci qualcuno con la vocazione da cavaliere Teutonico!
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