Vedo sempre più lontane le coste
di Malta e in me la voce di Baracca è sempre più forte.
La sua ira è grande : “Io
comandante Baracca, chiamato il Lupo dell’Egeo, sono di diritto il comandante
delle tre navi”.
Per ora cerco di contenermi e convinco Baracca a prendere il controllo solo per
suggerimenti all’amico Ruggiero, nominato dal reggente comandante al Nostro
posto.
“Cazzate la bolina e anche la randa! Timone a
babordo direzione nord sud-ovest est.
Scattare marinaio : starai cercando lei o forse me??? Uomini, chi remerà di
più, potrà trascorrere un mese di preghiera al convento della Rasata!”
Accompagnati dai consigli di
Baracca il viaggio è tranquillo il vento e gli uomini sono carichi di
forza e raggiungiamo senza problemi le
isole Cicladi nella notte.
L’unico fardello ben più pesante
di tutte le ancore del mediterraneo sembrano essere Don Matteo e il suo
tirapiedi Antonio Maria.
Un urlo spacca la tranquillità
creature mezze donne e mezze pesce assaltano le navi, 2 uomini vengono
catturati, grazie a Ruggiero e a Baracca riusciamo a spostarci velocemente da
questo mare infestato. Dentro me Otto von Rokken si rammarica “Mi
sarebben piaciuten infilzare quelle mezze craturen. Anche loro essere donne e
io avere grande curiosità. Chissà come sarebben stato posizione spiedino di
pescem”.
Raggiungiamo Creta, come ci fa notare Ruggiero fa caldo
molto caldo, siamo nei pressi della spiaggia di Suda. Si erge davanti a noi il
relitto di una petroliera inglese affondata nella guerra dagli italiani. Ad un
tratto un uomo cade in mare colpito da un cecchino capiamo che è appostato
nella cabina di guida del relitto. Spariamo ma senza successo, Ruggiero con
tutta la sua forza ruota il cannone e fa fuoco. Centra in pieno la cabina ma il
cecchino non smette. Capiamo quindi che è un morto solo lui potrebbe resistere
al fuoco di tre navi e ad una cannonata
Nel vedere la scena perdo il
controllo è Baracca che ora mi comanda. Questa è stata la sua battaglia! Contro
un grande nemico ci vuole un grande eroe.
“Uomini fuoco di copertura!
Io, comandante Baracca, raggiungerò a nuoto il relitto. Tu mozzo passami una
granata incendiaria. La porterò tra i denti e arrampicatomi in prossimità della
cabina la lancerò al suo interno. Ruggiero conto sul tuo supporto di copertura”
Riprendo coscienza solo dopo
l’esplosione mentre galleggio sulle acque e vengo recuperato, Baracca è proprio
un vero uomo quello che dice fa e così era accaduto. Gli uomini mi esultano
come un eroe, la prima battaglia è vinta.
Grazie Baracca!
Più che un eroe grande, un grande eroe: Baracca.
RispondiEliminaScusate ma anch'io volevo esultarlo!
P.s.: bella l'immagine molto YMCA!
Un uomo senza vergogna... il Ghigno
RispondiEliminaMi domando se però si debba parlare proprio di vittoria...
RispondiEliminamist io direi un GLANDE eroe...
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