Appena arrivato a S. Ezechiele, subii la prima Tentazione
del Demonio: davanti a me un uomo giaceva appena squartato in molti pezzi,
chiaramente subito dopo la morte. Era stato un templare, come era evidente
dalle insegne sulle sue membra, e anzi un uomo di straordinario eroismo,
purezza, fede e rettitudine, perché io lo riconobbi subito dalla testa ancora
intatta, quella di Fratello Ariosto “Granbrace”, di cui si dicevano mirabilie.
Era incredibile pensare che un uomo di un tale valore avesse
potuto soccombere, ed infatti più tardi appresi che non era morto in un
combattimento leale, ma attraverso il più ignobile dei sotterfugi,
l'avvelenamento.
Ora, però, mentre l'anima l'aveva lasciato, a raccogliere la
giusta mercede dei suoi atti preclari nel più alto Empireo, il corpo era
rimasto qui, scosso dalla maledizione, alla mercé del Demonio, che infatti si
era impossessato di lui e gli faceva proferire parole di apparente innocenza,
come di un vivo, nel tentativo di condurmi nell'inganno blasfemo che molti eretici
propugnano, riguardo all'esistenza di morti consapevoli, nonostante gli anatemi
e i pronunziamenti di Santa Madre Chiesa Cattolica.
Provvidi immediatamente a ridurre la povera testa in brani
incapaci di proferir verbo, affinché menti più semplici e meno salde nella Fede
della mia non fossero tratte in inganno. Poi, mentalmente recitai una preghiera
per l'anima dello sventurato: a volte i disegni del Signore sono davvero
imperscrutabili ai nostri miseri occhi mortali. Perché, ad esempio, non aveva
preso quel peccatore, quello scellerato di Vent-Otto? Forse per punire i
mortali e aiutarli, tramite la sofferenza, a meglio guadagnarsi il Regno dei
Cieli?
Le condizioni del corpo mi portarono immediatamente ad
intuire che i compagni del povero Granbrace non potevano essere lontani, forse
proprio in quell'antico convento diroccato che vedevo poco oltre...ma prima che
potessi interrogarmi troppo, fui quasi colpito da un proiettile sparato da qualche
essere blasfemo, che si faceva beffe dei Sacri Segni che porto su di me come
solo i più ignobili possono. In effetti, aveva sparato Vent-Otto, ma i suoi
compari lo ridussero presto a più miti consigli, e fu un bene, giacché avevo
una missione che mi riconduceva a loro: Frate Ardizzone mi aveva incaricato di
portare una missiva a colui che si faceva chiamare Fratello Gioacchino: gliela
consegnai non appena gli altri si furono distratti.
I buoni uffici dei due, veri o presunti, uomini di Chiesa
valsero insieme al rispetto che incutevano il mio ruolo ed il nome onorato del
mio patrono ad aggregarmi alla compagnia per ispezionare le sale dell'antico
convento, nel quale incontrammo la blasfemia e l'orrore.
La blasfemia era nel libro Pseudomonarchia dei Demoni,
ma siccome Dio ama instillare la sapienza anche nei luoghi più inattesi, fu
attraverso di tale tomo che potemmo decifrare una lettera antica, scoprendo gli
atti con cui si riconoscono gli Adoratori del Demonio, e il luogo e la data del
loro blasfemissimo rito: a Ravenna, a San Renato avrebbero accolto un nuovo
discepolo.
L'orrore era in un Morto, un pittore che ancora
compulsivamente dipingeva prendendo ispirazione da un cadavere decapitato e
oscenamente incatenato ad una croce. Il Morto era stato un pittore della zona,
tale Nicola castiglioni, trapassato nel 1945, come mi rivelarono i miei nuovi
compagni, e che aveva riempito il paese delle sue orride tele. Dalla morte,
evidentemente non faceva che dipingere e ripetere: “Sono belli i miei colori”.
Ma dovevamo ancora scoprire il peggio, una scena così orrida da far rabbrividire
perfino me, che sono stato capace di assistere al rogo e alla tortura di coloro
che consideravo amici, ma si erano rivelati eretici, senza battere ciglio.
Decine di Morti decapitati erano incatenati in una stanza: i soggetti del
pittore.
Quando ci allontanammo dal convento, tutti i Morti erano
ridotti a brandelli.
Forse i peggiori, però, erano i vivi. Vivi che avevano
potuto concepire l'infame progetto di avvelenare un uomo come Granbrace:
dovevano essere punti.
Attendemmo il favore delle tenebre per scivolare in paese.
Le luci della Chiesa erano accese: confidando di non essere ancora noto ai
peccatori che vi si riunivano, entrai. Il prete stava accarezzando un bimbo
ritardato con un pugnale, certo per qualche rito immondo. Lanciai i miei
anatemi, ma egli non sembrava volersi piegare nemmeno di fronte alla Santa
Inquisizione(Santissima direi io, ndr). Mi gettai verso di lui, proiettili dei
suoi accoliti mi saettavano vicino senza poter scalfire la corazza della mia
Fede, in un attimo fui sul prete, lo segai in due con il mio Requiem, in modo
che non potesse nuocere né da vivo, né da morto. Quando mi voltai, vidi gli
accoliti riversi in terra, uccisi, ma uno, Armando, il più grosso, si stava già
rialzando, con un ghigno demoniaco. Mi lanciai contro di lui, e ancora una
volta la mia Fede ebbe la meglio sul Male.
Lo facemmo a brani perché non potesse più nuocere, mentre
Vent-Otto, che dal mio arrivo avevo visto solo sparare addosso a un uomo di
Chiesa come me e nascondersi nelle retrovie, era già fuori a ricevere le
acclamazioni dei paesani e – Dio mi perdoni – specialmente delle paesane. Ma è
scritto che la vera gloria è di chi si
fa servo, non di chi si esalta, che presto sarà perduto.
Ci acclamavano perché Don Avati teneva da anni in scacco la
popolazione, in combutta con i suoi accoliti, nutrendo con la carne dei
viandanti avvelenati e di chi osava sollevare la testa la sorella (l'orrenda
strega che aveva ferito Granbrace prima che il veleno lo uccidesse) e il
pittore.
Un altro piccolo angolo di orrore era stato mondato grazie
all'abnegazione della Santa Madre Chiesa, ma dovevamo ancora affrontare il
peggio.
E, per me, ci sarebbe stato anche da indagare sull'eresia
che serpeggiava nel nostro stesso gruppo: non riconobbi la voce, ma quando
Armando si era risvegliato avevo distintamente udito qualcuno, qualcuno dei nostri,
definirlo un Diabolicus. (ma la chiesa dice che non esistono morti
intelligenti, ndr)
Occorreva reagire alle insinuazioni di Vent-Otto... :)
RispondiEliminaGiusto! Quel pervicace peccatore che non dimostra il giusto rispetto per gli uomini della Santa Chiesa Cattolica! :)
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