martedì 13 settembre 2011

Intrigo a Firenze

Il Demonio, nella Valle di Lacrime che è questo mondo, conosce mille modi di insinuarsi nel cuore degli uomini, ma ancora non rifugge dal più antico dei suoi espedienti, quello di incarnarsi nelle belle forme delle donne. O donna tentatrice, o fonte prima del peccato, che non risparmi neppure coloro che dovrebbero essere votati al solo amore d'Iddio!
Come già sapeva il Poeta
“Godi, Fiorenza, poi che se'  sì grande
che per mare e per terra batti l'ali,
e per lo 'nferno tuo nome si spande!”
Che oramai l'antica Firenze, che già il fratello Savonarola provò invano a purgare, si fosse avviata ad essere una nuova Gomorra ci fu conformato da Frate Ardizzone, al cui augusto cospetto fummo introdotti non appena arrivati nella città toscana: financo un prete, Don Lucio Ferretti, facendo osceno scempio della sua esenzione dal coprifuoco, si recava con il favore delle tenebre in una casa sconcia, a frequentare le peggiori fra le donne, le meretrici che fanno commercio del loro corpo! Io e Fratello Celestino fremevamo d'indignazione alla notizia, mentre Vent-otto fremeva di eccitazione all'idea di indagare in un bordello.
Nonostante l'autorevolezza che emanava Frate Ardizzone, nonostante l'infermità che lo inchiodava sulla sedia a rotelle, egli stesso sapeva di non potersi fidare completamente di chi gli stava attorno: per questo, si era rivolto a noi per condurre, di concerto con un pugno di excubitores fidati, sebbene condotti da una donna, l'incursione nella casa delle oscenità, con l'obiettivo di cogliere sul fatto il prete sacrilego.
Mentre Vent-otto cercava invano di condurre indagini in loco, senza nemmeno riuscire ad accedere al luogo dei suoi indicibili desideri, io, Frate Celestino e Fratello Gioacchino ci siamo recati dagli exubitores per concordare il piano.
Jolanda, l'excubitor capo, accolse Fratello Gioacchino con freddezza e frecciate dalle quali non era difficile capire che i due avessero avuto una relazione, probabilmente fossero addirittura giuaciuti assieme, prima di una proditoria fuga di lui. Fratello Gioacchino mi garantì che questo avvenne prima che prendesse i voti, e io non sapevo se ammirarlo per essersi saputo sottrarre alla schiavitù femminea, o sospettare ancor più del suo passato.
C'erano però argomenti molto più pressanti. Stabilito il piano, calate le tenebre, partimmo alla volta dell'oscena residenza, una vecchia magione attorniata da un vasto giardino.

La trappola scattò con la precisione di un orologio. Scavalcato il muro di cinta, Frate Celestino fece irruzione dalla porta principale. Un istante dopo, io entravo da un ingresso laterale: in pochi istanti, avevamo ragione Celeste di un enorme individuo, chiaramente il guardiano, ed io di due loschi figuri che mi avevano accolto a pistolettate, costringendoli alla resa senza doverli nemmeno trucidare.
Nella casa serpeggiava il panico, un uomo si gettò addirittura dal secondo piano, dove però Vent-otto e Fratello Gioacchino erano appostati: non fu necessario fermarlo, ma aver cura del suo cadavere, riavutosi come Mortuus Simplex. Il peso dei peccati di quell'uomo lo aveva trascinato in una rovinosa caduta, spezzandogli l'osso del collo.
Del resto, le possibilità di fuggire erano veramente ridotte al minimo: anche chi fosse riuscito ad evitare le cure di Vent-otto e i letali proiettili di Fratello Gioacchino, sarebbe incappato nelle maglie dei dieci excubitores schierati intorno alla villa.
Tuttavia, gravati dal peso della coscienza, gli sconci acquirenti dell'obbrobriosa mercanzia si arresero senza opporre resistenza. Solo il più colpevole, il più sacrilego, colui che aveva lordato non solo il suo corpo con il meretricio, ma anche infangato il suo sacro voto provò a discolparsi, inscenando una patetica scena di redenzione di una meretrice ignuda. Ma noi capimmo che altri motivi lo avevano spinto in quel luogo.

Mentre i colpevoli venivano portati da Frate Ardizzone, noi perquisimmo ancora la casa: nella stanza del guardiano, Vent-otto aveva tra l'altro trovato un mazzo di chiavi sospetto, che aprivano perfettamente un capanno degli attrezzi sito in cortile. Non fu difficile trovarvi un sotterraneo, ma quello che vedemmo andava oltre le nostre aspettative, era peggio di un'alcova di prostituta! Quello era un luogo di adoratori del Demonio!
Un semplice altare, che certo aveva visto orribili scene, e una maschera di cartapesta effigiante un Demonio che non sapevamo riconoscere stavano a testimoniarlo.

Decidemmo di mettere Frate Ardizzone a parte di questa scoperta, ed egli ci pregò di indagare con discrezione. Ci permise anche di assistere agli interrogatori dei peccatori colti nella casa del Peccato, che già avevano avuto parte di quanto spettava loro. Ai fini della nostra indagine, l'informazione più interessante fu certo quella che ci fornì Gianni, il gigantesco guardiano della casa: periodicamente, affittava dietro lauto compenso il capanno a Luzzi, Olmi e altri tre individui, uno dei quali si presentava regolarmente mascherato, ma che a suo avviso era una donna. A quanto pareva, nessun altro, nella casa, sapeva di questo utilizzo, e lui stesso ignorava l'esistenza del sotterraneo, benché non potessimo chiederlo direttamente per via della presenza di un notaio che avrebbe riferito tutto all'Inquisizione.
Decidemmo di agire subito, prima che Olmi potesse lasciare Firenze. Ottenuto un mandato, io e Fratello Gioacchino ci recammo nel suo negozio di orafo, senza però trovare nulla di significativo, a parte un sigillo demoniaco. Più pericolosa fu la visita di Vent-otto e Frate Celestino alla residenza di Olmi. Il portiere assicurò di non averlo visto uscire, ma la casa sembrava essere stata abbandonata in fretta, portando via alcuni quadri e pochi libri. Ma la peggiore sorpresa fu di trovare, dietro ad una porta, un Mortus Maior che, prima di essere reso inoffensivo per sempre, quasi riuscì a ridimensionare radicalmente l'oscena virtù di Vent-otto.

5 commenti:

  1. non dimenticherò mai la faccia del ghigno quando stava per estrarre l'ultimo tarocco nel test distanza dalla morte!!!

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  2. Veramente un episodio fantastico! Peccato che i personaggi non abbiano potuto assistervi! :)

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  3. Dopo aver letto tutto questo ho l'impressione che resti sempre vero il detto "chi disprezza compra"

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  4. hai ragione Iho, non ci avevo pensato!!!
    comunque gli altri giocatori adorano (vent)Otto, infatti ieri sera che non c'era avevano tutti il "muso" lungo!!!

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  5. Per la verità io come Otto pensavo alle donne...

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