Il Demonio, nella Valle di Lacrime che è questo mondo,
conosce mille modi di insinuarsi nel cuore degli uomini, ma ancora non rifugge
dal più antico dei suoi espedienti, quello di incarnarsi nelle belle forme
delle donne. O donna tentatrice, o fonte prima del peccato, che non risparmi
neppure coloro che dovrebbero essere votati al solo amore d'Iddio!
Come già sapeva il Poeta
“Godi, Fiorenza, poi che se'
sì grande
che per mare e per terra batti l'ali,
e per lo 'nferno tuo nome si spande!”
Che oramai l'antica Firenze, che già il fratello
Savonarola provò invano a purgare, si fosse avviata ad essere una nuova Gomorra
ci fu conformato da Frate Ardizzone, al cui augusto cospetto fummo introdotti
non appena arrivati nella città toscana: financo un prete, Don Lucio Ferretti,
facendo osceno scempio della sua esenzione dal coprifuoco, si recava con il
favore delle tenebre in una casa sconcia, a frequentare le peggiori fra le
donne, le meretrici che fanno commercio del loro corpo! Io e Fratello Celestino
fremevamo d'indignazione alla notizia, mentre Vent-otto fremeva di eccitazione
all'idea di indagare in un bordello.
Nonostante l'autorevolezza che emanava Frate
Ardizzone, nonostante l'infermità che lo inchiodava sulla sedia a rotelle, egli
stesso sapeva di non potersi fidare completamente di chi gli stava attorno: per
questo, si era rivolto a noi per condurre, di concerto con un pugno di
excubitores fidati, sebbene condotti da una donna, l'incursione nella casa
delle oscenità, con l'obiettivo di cogliere sul fatto il prete sacrilego.
Mentre Vent-otto cercava invano di condurre indagini
in loco, senza nemmeno riuscire ad accedere al luogo dei suoi indicibili
desideri, io, Frate Celestino e Fratello Gioacchino ci siamo recati dagli
exubitores per concordare il piano.
Jolanda, l'excubitor capo, accolse Fratello
Gioacchino con freddezza e frecciate dalle quali non era difficile capire che i
due avessero avuto una relazione, probabilmente fossero addirittura giuaciuti
assieme, prima di una proditoria fuga di lui. Fratello Gioacchino mi garantì
che questo avvenne prima che prendesse i voti, e io non sapevo se ammirarlo per
essersi saputo sottrarre alla schiavitù femminea, o sospettare ancor più del
suo passato.
C'erano però argomenti molto più pressanti. Stabilito
il piano, calate le tenebre, partimmo alla volta dell'oscena residenza, una
vecchia magione attorniata da un vasto giardino.
La trappola scattò con la precisione di un orologio.
Scavalcato il muro di cinta, Frate Celestino fece irruzione dalla porta
principale. Un istante dopo, io entravo da un ingresso laterale: in pochi
istanti, avevamo ragione Celeste di un enorme individuo, chiaramente il
guardiano, ed io di due loschi figuri che mi avevano accolto a pistolettate,
costringendoli alla resa senza doverli nemmeno trucidare.
Nella casa serpeggiava il panico, un uomo si gettò
addirittura dal secondo piano, dove però Vent-otto e Fratello Gioacchino erano
appostati: non fu necessario fermarlo, ma aver cura del suo cadavere, riavutosi
come Mortuus Simplex. Il peso dei peccati di quell'uomo lo aveva trascinato in
una rovinosa caduta, spezzandogli l'osso del collo.
Del resto, le possibilità di fuggire erano veramente
ridotte al minimo: anche chi fosse riuscito ad evitare le cure di Vent-otto e i
letali proiettili di Fratello Gioacchino, sarebbe incappato nelle maglie dei
dieci excubitores schierati intorno alla villa.
Tuttavia, gravati dal peso della coscienza, gli
sconci acquirenti dell'obbrobriosa mercanzia si arresero senza opporre
resistenza. Solo il più colpevole, il più sacrilego, colui che aveva lordato
non solo il suo corpo con il meretricio, ma anche infangato il suo sacro voto
provò a discolparsi, inscenando una patetica scena di redenzione di una
meretrice ignuda. Ma noi capimmo che altri motivi lo avevano spinto in quel
luogo.
Mentre i colpevoli venivano portati da Frate
Ardizzone, noi perquisimmo ancora la casa: nella stanza del guardiano,
Vent-otto aveva tra l'altro trovato un mazzo di chiavi sospetto, che aprivano
perfettamente un capanno degli attrezzi sito in cortile. Non fu difficile
trovarvi un sotterraneo, ma quello che vedemmo andava oltre le nostre
aspettative, era peggio di un'alcova di prostituta! Quello era un luogo di
adoratori del Demonio!
Un semplice altare, che certo aveva visto orribili
scene, e una maschera di cartapesta effigiante un Demonio che non sapevamo
riconoscere stavano a testimoniarlo.
Decidemmo di mettere Frate Ardizzone a parte di
questa scoperta, ed egli ci pregò di indagare con discrezione. Ci permise anche
di assistere agli interrogatori dei peccatori colti nella casa del Peccato, che
già avevano avuto parte di quanto spettava loro. Ai fini della nostra indagine,
l'informazione più interessante fu certo quella che ci fornì Gianni, il
gigantesco guardiano della casa: periodicamente, affittava dietro lauto
compenso il capanno a Luzzi, Olmi e altri tre individui, uno dei quali si
presentava regolarmente mascherato, ma che a suo avviso era una donna. A quanto
pareva, nessun altro, nella casa, sapeva di questo utilizzo, e lui stesso ignorava
l'esistenza del sotterraneo, benché non potessimo chiederlo direttamente per
via della presenza di un notaio che avrebbe riferito tutto all'Inquisizione.
Decidemmo di agire subito, prima che Olmi potesse
lasciare Firenze. Ottenuto un mandato, io e Fratello Gioacchino ci recammo nel
suo negozio di orafo, senza però trovare nulla di significativo, a parte un
sigillo demoniaco. Più pericolosa fu la visita di Vent-otto e Frate Celestino
alla residenza di Olmi. Il portiere assicurò di non averlo visto uscire, ma la
casa sembrava essere stata abbandonata in fretta, portando via alcuni quadri e
pochi libri. Ma la peggiore sorpresa fu di trovare, dietro ad una porta, un
Mortus Maior che, prima di essere reso inoffensivo per sempre, quasi riuscì a
ridimensionare radicalmente l'oscena virtù di Vent-otto.
non dimenticherò mai la faccia del ghigno quando stava per estrarre l'ultimo tarocco nel test distanza dalla morte!!!
RispondiEliminaVeramente un episodio fantastico! Peccato che i personaggi non abbiano potuto assistervi! :)
RispondiEliminaDopo aver letto tutto questo ho l'impressione che resti sempre vero il detto "chi disprezza compra"
RispondiEliminahai ragione Iho, non ci avevo pensato!!!
RispondiEliminacomunque gli altri giocatori adorano (vent)Otto, infatti ieri sera che non c'era avevano tutti il "muso" lungo!!!
Per la verità io come Otto pensavo alle donne...
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