La cecità materiale non è un vero limite per l'uomo di fede:
esistono Occhi che possono guardare ben più lontano, alla eterna salvezza. Ed
il Signore mi ha concesso di servire ancora la S. Chiesa, dunque più non posso
chiedere.
Al ritorno dal mio viaggio, insieme a Joaquin (unico
dimostratosi alla prova dei fatti dabbene e illuminato dalla Fede), abbiamo
riportato a Firenze, da Frate Ardizzone, la S. Bomba Atomica, o meglio il suo
innesco ed i progetti utili a costruirne di nuove, garanzie di sopravvivenza per
il Sanctum Imperium. Siamo stati salutati come eroi, per quella tendenza degli
uomini ad attribuire agli uomini i successi, quando coloro che chiamano eroi
sono solo strumenti del Progetto del Signore.
Tuttavia, Ardizzone mi ha consigliato di non raccontare, se
non a lui, i dettagli di quello che avevo visto nel Nord della Francia (le
ultime immagini di questo mondo terreno): la situazione è così intricata,
coinvolgendo i Templari, che era meglio non agire in modo troppo palese.
Poco male, perché il Signore, per mezzo di Sua Santità il
Papa, ha trovato un nuovo modo di permettere di servire i Suoi piani: con la
Tuitio Fidei, Egli ha ripristinato il Sacro Ordine degli Ospitalieri, con il
compito di riconquistare ai vivi e alla Fede nuove terre, nel Mediterraneo.
Navigare necesse est. Spero che questo Ordine possa, in futuro, anche
bilanciare l'eccessivo potere che stanno maturando i corrotti Templari. Ma
prima deve guadagnare gloria e prestigio, quello che, bisogna riconoscerlo, i
Templari si sono guadagnati combattendo e liberando tante città, grazie alle
molte leve di ingenui che lottano credendo di perseguire il Bene nell'Ordine (e
in molti casi facendolo in effetti), ignorando le losche trame dei superiori.
Ed io, io sono la giuda spirituale di questa nuova
formazione! Ho portato con me un pezzo di uranio verde luminoso, a ricordo
della missione di recupero della S. Bomba, il pezzo della Vera Croce trovato
nelle mie peregrinazioni, e mi sono avviato a Venezia, sede dell'Ordine.
Io, io inciterò questi uomini, uomini duri, uomini più
avvezzi alle armi che al Crocifisso, più usi a confidare nelle proprie forze
che in quelle del Signore, più usi al campo di battaglia che ai banchi della
Chiesa, a convertire le loro forze nella direzione più Santa!
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Siamo rimasti a Venezia per alcuni giorni. Finalmente il
Sanctum Imperium si è reso conto di quanti uomini duri stessero marcendo
sottoutilizzati nelle milizie. Invece, noi ex truppe scelte possiamo giovare
ancora molto alla Patria, all'Italia, pardon, all'Imperium.
Stavamo preparandoci alla nostra prima missione, la presa di
Malta, quando si è presentato una sorta di nano deforme, cieco da entrambi gli
occhi e catarroso, con una specie di lanterna verde in mano e una scheggia di
legno al collo: ci è stato detto che si tratta di Fra Novella, eroe dell'Impero
e nostro cappellano militare. Se quello è un eroe, lo sono anche i passerotti
di piazza San Marco: non è molto più robusto, e per inciso è anche pazzo.
Fermandosi ogni due per tre a sputare sangue (pure malato!),
ci ha rifilato un sermone su quanto dobbiamo sentirci onorati perché scelti da
Dio per portare la Buona Novella a chi non la conosce, e a dare la pace ai
morti, e menate varie. Tre ore di predica, di cui avremo capito un decimo ad
essere generosi. Questo tizio sembra più nocivo agli alleati che se lo devono
ascoltare che ai nemici, comunque dicono che sia una sorta di Santo, e che
abbia le visioni.
Se serve.
Tanto, a giudicare dal sangue che sputa, durerà poco, anche
se riusciremo a tenergli le chiappe al sicuro dai morti.
La mattina dopo, siamo partiti alla volta di Malta. Io e i
miei compagni del Gruppo di Comando ci siamo trovati, con la nostra brigata, su
una delle Galeazze. Ci sentivamo un po' Argonauti: dal tempo del Grande
Risveglio, i mari non sono molti percorsi, e nessuno sa bene che cosa vi si
potrà trovare. Del resto, “memento audere semper” era il nostro motto, sin dai
tempi della X Mas, ed è tempo di strappare quell'isola italiana ai dannati
inglesi, vivi o morti che li troviamo.
Il viaggio non fu tranquillo. Un mostro pauroso,
probabilmente un Capodoglio morto e rinato, attaccò una delle Galeazze,
facendola a pezzi e divorando tanti compagni d'arme. Ci mancavano solo i mostri
marini: questo potrà essere un problema logistico, nel momento in cui dovremo
mettere in comunicazione le varie isole che avremo conquistato. L'ordine dovrà
dotarsi di cariche di profondità: non vedo altro modo di debellare questi
mostri. Già un umano morto è duro da buttare giù, figuriamoci una balena.
Ad ogni modo, arrivammo senza ulteriori intoppi in vista di
Malta, in una mattina di densa nebbia. Tanto meglio: chiunque fosse lì, non ci
avrebbe visti arrivare. Certo, nel caso non fossero rimasti che morti (e ciò mi
appariva probabile) ciò non aiutava molto, ma ad ogni modo almeno non avrebbero
potuto spararci eventuali morti intelligenti.
Facile pensare che ne avremmo trovati: Fra Novella aveva
avuto una visione, affermando che avremmo trovato ad aspettarci
“un'incarnazione di Satana”. Un Diabolicus, dico io, ma lui non può affermarlo,
perché per la Chiesa ufficialmente non esistono, e ad ogni modo è meglio che
gli uomini comuni non sappiano certe cose. Noi abbiamo le palle e possiamo
sostenere il peso, ma tre quarti della popolazione, compresi quelli che hanno
scritto “maschio” sulla carta d'identità, è composta da donnicciole impaurite,
come si è visto nel luglio '43.
Ernesto Paternò, il capo militare degli Ospitalieri, ha
convocato me e gli altri del Gruppo di Comando per affidarci un compito
pericoloso e pertanto di grande onore: probabilmente sa che siamo i migliori.
Saremo noi, con la nostra sola Galeazza, a sbarcare a Malta per primi e a
verificare la situazione. Poi, con razzi verdi o rossi, segnaleremo il via
libera o meno.
Per prima cosa, abbiamo pensato di prendere Fort Manoel,
sull'Isola Manoel che domina il porto: un luogo strategico nell'iperfortificata
isola.
Nella nebbia, avanzavamo quasi alla cieca, aiutandoci con
frecce incendiarie, così quasi d'improvviso ci siamo ritrovati in una sorta di
canale in mezzo a due navi da guerra inglesi, di cui una arenata. Nemmeno il
tempo di capire la distanza dalla terra, siamo stati abbordati da un pugno di
morti, fra cui due Feroces. Subito, io e il mio più fidato luogotenente,
Fratello Ruggiero, ci siamo lanciati su uno dei due, mentre un altro colosso
dell'ordine affrontava il secondo. Rapidamente riuscimmo ad avere la meglio sul
nostro avversario, facendolo a pezzi con le spade e senza riportare danni anche
grazie alle armature (incredibile come questi affari di tecnologia medievale in
certi casi servano molto più di una moderna Beretta). Gli altri due avevano
difficoltà maggiori, anche per via del goffo intervento di Fratello Raffaello,
forse poco uso a combattere sul ponte di una nave. In breve, comunque, i morti
furono resi inoffensivi.
Ma, certo, non sono il principale ostacolo che troveremo.
Nemmeno il tempo di rinfoderare le spade, sentii rimbombare
nella testa una voce potente: “Andatevene, o morirete tutti”, intimava.
Non lo faremo, certo. Gli Italiani veri non fuggono, il pericolo
è onore. Ma quel pazzo di Novella forse non aveva tutti i torti a farneticare
di un'incarnazione di Satana. Su quest'isola si nasconde qualcosa di potente. E
pericoloso.
Frecce infuocate per individuare l'approssimarsi della riva in condizioni di nebbia e scarsa visibilità: fa mooolto XIII guerriero!
RispondiEliminaPer il resto avrei una domanda ma qual'è il codice di questi nuovi fratelli Ospitalieri? Essendo quasi tutti dei fascistoni convinti, non credo che valori meramente cristiani come: l'amore, il perdono, la fratellanza tra i popoli e la castità (in particolareni riferisco fratello Giocondo) siano centrali nella loro vita! In ogni caso ci sarà da divertirsi!
P.s.: grande Fra' Novella che ancora resiste, anche se ormai a causa radiazioni sembra più: Fra Scatarro!
Bisogna essere veramente malati per portarsi dietro la kriptonite!
RispondiElimina@Mr Mist: ovviamente devono obbedienza e fedeltà al Sactun Imperium e poi proprio per la loro pericolosità il Papa li ha spediti via dall'Italia ;-)
RispondiEliminaSì è copiata dal XIII guerriero, adoro quel film...
@Ursha: noi te lo dicevamo che Novella era malato adesso che è diventato PNG mi diverto!!! Già me lo vedo cappellano degli Ultra Ospitalieri (questa è una finezza, concedetemela)
Beato te che ti diverti, io la stettimana scorsa ho avuto un'esperienza orrenda con un nuovo master. Ha preso un'avventura anche bella ma ha messo come png tutti alter ego fantastici di persone che consciamo e ce li ha presentati come antagonisti. Vederti la tutte le relazioni problematiche della tua vita trasformate in un horror non è una cosa divertente.
EliminaOra lo sto mettendo alla berlina in tutti i forum che seguo. Se il personaggio di Lacrima non fosse una bomba e meritasse una seconda possibilità lascerei il gruppo.
Un master mona rovina anche un gioco Bello come Martelli da Guerra.
Anch'io amo quel film Kuduk quando recitano l'invocazione per prepararsi alla morte poi vado in visibilio: "Ecco io vedo mia madre...", che gran cosa!
RispondiEliminaMrMist ti ho fatto una sorpresa nella colonna sonora, ascolta un pò!!!
RispondiEliminaSei un grande Kuduk! Io credo che questo sia uno dei pezzi più epici, evocativi e coinvolgenti tra tutti i film di genere storico-fantasy che ho visto! In lingua originale è una figata, ma anche in italiano (merito secondo me dei nostri doppiatori) rende moltissimo!
EliminaGrazie davvero!