Guardati dai pagani, dai nemici esterni della Chiesa, certo,
ma non dimenticare che i più temibili nemici della Fede si nascondono nel suo
seno, come ben sa da secoli la meritoria istituzione della Santa Inquisizione,
che tanti eretici ha giustamente arso vivi. La Chiesa moderna non è da meno.
Fieri dell'aiuto concessoci dall'Altissimo nella nostra
impresa di liberazione degli Ospitalieri imprigionati, tornammo al campo con un
peso aggiuntivo: Fratello Giocondo, forse in ossequio alle sue parti meno
nobili, aveva anche catturato le avvenenti meretrici che avevano indotto sulla
via del peccato i nostri militi e poi li avevano addormentati per agevolare
l'ingresso al forte dei pagani. Tuttavia, devo ammettere che non sbagliò fino
in fondo: avremmo potuto interrogarle. Fratello Ruggero poté, infatti, parlare
con una di loro, che sembrava esserne la guida e che sapeva esprimersi in
italiano. Certo, non fu facile: Fratello Giocondo era troppo interessato,
riguardo alle donne, a particolari e dettagli che esulavano da quelli
prettamente attinenti alla tattica di guerra per liberare l'isola dalla
pagania. Fu necessario tramortirlo con i possenti pugni di Fratello Ruggero
(che Dio gliene renda merito).
Le meretrici si qualificarono come “mogli di Minosse”:
sposate con cretesi, erano anche concubine del sessantenne dittatore infedele,
a loro dire perché altrimenti la loro famiglia sarebbe stata sterminata (ma non
sembravano particolarmente pentite). Fratello Ruggero promise loro che non le
avrebbe punite, se ci avessero dato tutte le informazioni utili a liberare
l'isola dal flagello pagano. Esse acconsentirono, ma non potemmo parlare: le
sentinelle corsero ad avvertirci che stavano arrivando ben venti navi battenti
bandiera cristiana, con in testa una Galeazza guidata addirittura dal Gran
Contestabile in persona! Bisognava accoglierlo, e così Ruggero ordinò che le
donne fossero piantonate in Chiesa (scoprimmo in seguito che Fratello Giocondo
riuscì egualmente ad importunarle, eludendo la sorveglianza).
Il Contestabile si dimostrò subito una persona priva di ogni
scrupolo religioso: accettò il patto che avevamo stretto con i tedeschi, ma
volle che le donne fossero uccise (e questo era comprensibile) dopo che i
militi si fossero presi diletto con loro (e questo era peccato!). In pratica,
Ruggero era esautorato, e Fratello Giocondo meditava una liberazione delle
meretrici, che io stesso mi trovai ad incoraggiare.
Ebbene sì, la incoraggiai. Antonio Maria Accobelli aveva
infatti interpretato un messaggio cifrato nascosto dal nostro informatore a
Malta (e che probabilmente era stato ucciso proprio per questa scoperta): il
Gran Contestabile era un eretico, un infiltrato dei Decussis Sanguigni! Lo
provava il tatuaggio dell'organizzazione che portava sulla spalla, oltre ai
suoi ordini peccaminosi. Non c'era altra possibilità che ucciderlo, e così ci
risolvemmo a fare io e Antonio Maria Accobelli, e ci avrebbe molto aiutato la
confusione causata da una fuga che – se fosse stata organizzata da Fratello
Giocondo – sarebbe sicuramente stata scoperta. Ubi maior, minor cessat.
Tutte le nostre trame, i nostri piani furono mandati in fumo
dall'azione del Contestabile: spesso il Maligno opera rapidamente nelle sue
azioni, che però non sempre vanno a buon fine. Egli invitò me, Antonio Maria
Accobelli, il colonnello tedesco con il suo secondo Matthaus, nonché ovviamente
Fratello Ruggero con il suo secondo Giocondo ad una cena privata. Lo osservai:
mangiava lo stesso cibo che ci veniva servito, così anche se non mi fidavo di
lui ne assaggiai egualmente, immaginando che le insidie sarebbero arrivate da
altre parti. Invece, improvvisamente
Antonio Maria Accobelli e Matthaus cominciarono a vomitare sangue, caddero come
morti con il volto nel piatto. Anche io non mi sentivo bene, e ho la netta
impressione che lo stesso provassero Fratello Ruggero e Fratello Giocondo. Il
Contestabile balzò in piedi tenendosi la pancia, ma troppo arzillo per essere
veramente avvelenato, accusando a gran voce il colonnello tedesco, al quale
sparò un colpo alla tempia. Intanto chiamava le guardie: due ospitalieri
entrarono di gran carriera.
Come aveva potuto avvelenarci senza avvelenare se stesso? In
quel momento, non era tempo di interrogarsi, ma solo di sguainare lo stocco e
difendersi: dovevamo lottare per le nostre vite, poi ci saremmo scagionati.
Ma per scagionarci, dovevamo sopravvivere.
Sguainai a fatica lo stocco: spero che il Signore ci venga
nuovamente in soccorso contro questi nuovi, più infami Suoi nemici.
Mannaggia hai finto il post sul più bello, cavolo! Eh adesso cosa accadrà ai nostri eroi?
RispondiEliminaci sarà un colpo di scena... e qualcuno ci lascerà le penne!!!!
RispondiEliminaImmagino che il tedesco sia un diabolicus...
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