Calpestiamo l’erba e guardiamo da
questo spalto, che la natura ci offre, l’accampamento nemico che sarà il teatro
del quarto d’ora ospitaliero. Scendono sul campo di battaglia :
Karl Arbenz, Muetzell, Kreuzer,
Eusebio, Romeo, Valentino, Don Matteo Tommaso del Torchio, Antono Maria e Lothar
Matteus guida la compagine CAPITAN RUGGERO. Il dodicesimo uomo, ultimo ma non
per importanza, è il capitan Baracca che prima che gli venisse posta la domanda
si offre volontario di portarsi in avanti aggirando la difesa avversaria sulla
fascia per piazzare le sue bordate ed essere decisivo per la vittoria del gruppo. Con lui
si affianca anche il germanico Matteus uomo
coriaceo e possente con grandi doti di velocità e senso tattico.
Volontario per il segnale è Antonio Maria che con un colpo duro ma preciso mette fuori gioco il capitano avversario, tale gesto è come uno squillo di
tromba:inizia il quarto d’ora ospitaliero.
I due eroi, primi sul fronte
d’attacco, sparano mine che aumentano la confusione che regna in campo. Cadono
gli avversari ai interventi duri.
Capitan Ruggero e don Matteo
avanzano, il primo travolgendo gli avversari l’altro non si sa perché ma in
tali situazioni gli schemi saltano. Alla regia, Antonio Maria apre varchi sui
nemici.
Ciò che era impossibile è realtà, non conta il numero, non contano le tattiche, non contano le dimensioni degli
avversari è il cuore che fa la differenza, è il gruppo che fa la forza.
La partita è vinta.
Tutti i compagni sono con noi.
La serata si chiude con il motto:
“l’importante è che vinca l’amicizia”
Ed ora tutti a cantare:"We are the champions my friend...."
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