Otto anni da quando Iddio ha iniziato il Giudizio. Otto anni
da quando i nostri stessi compagni hanno iniziato ad alzarsi e ad attaccarci.
Otto anni, oramai, che siamo asserragliati con pochi altri vivi in questo lembo
d'Inghilterra, a Liverpool, e solo con il Suo aiuto ci siamo salvati. Ora,
forse possiamo tornare a casa. Bene fecero i Padri Pellegrini ad abbandonare
questo luogo di peccato, già allora condannato, ed ora si sono visti gli
effetti. Certo, anche negli Stati Uniti il peccato ha messo radici, ma non
pochi sono i baluardi di purezza.
Il Capitano ha intercettato una trasmissione radio: pare che
una nave dei nostri compatrioti abbia attraccato a Le Havre, e sia ferma in
attesa di riportarci oltreoceano. Di questi tempi, captare una trasmissione del
genere non può che essere un segnale divino, e dunque ci siamo messi in viaggio
verso sud, portandoci dietro anche il tedesco rinnegato.
Siamo partiti a piedi, quasi privi di cibo ed
equipaggiamento oltre alle nostre armi con poche munizioni, alla Bibbia e al
mio crocefisso. Geronimo, il Pagano, pigro come al solito, si lamentava del
lungo percorso da compiere a piedi, come se San Francesco non si fosse sempre
mosso con il solo ausilio delle gambe, ma non c'era scelta.
A volte il Signore illude e confonde coloro che non credono
in Lui, e così pose dinnanzi al Pagano, e a noi tutti, una moto con sidecar,
che sembrava in perfetta efficienza, lasciata di fronte alla farmacia di un
paese semidistrutto. Siccome bisogna sempre ringraziare Iddio per i doni che ci
pone dinnanzi, ma essere prudenti nell'afferrarli perché potrebbero essere
esche del Demonio, il Capitano ci organizzò in assetto di guerra: il Pagano,
tiratore scelto, e Joe rimesero indietro a coprirci, mentre io e Kartoffen
avanzavamo. Improvvisamente, udimmo il rumore di un'arma inceppata, e in un
lampo vedemmo la canna di un fucile sporgere da una finestra della casa di
fronte alla farmacia. Mi parve di udire anche una bestemmia uscire da quella
maledetta finestra, e il resto fu un attimo: il Pagano e Joe aprirono il fuoco,
noi tre ci gettammo nella farmacia, dove ci attendeva un secondo bandito, che
Kartoffen mise subito fuori combattimento. Io feci appena in tempo a leggergli
alcuni versetti da Isaia prima di farlo a pezzi.
Fuori, intanto, Joe si era esposto per sparare, e un terzo
bandito era uscito, provando a colpirlo: il copo del Pagano fu così preciso che
questa volta non ebbi tempo nemmeno per un versetto. Intanto, il bestemmiatore
aveva lanciato dalla finestra una bomba, la quale però, invece di colpire Joe,
fece esplodere la moto. Fu l'ultimo suo atto: una sventagliata del mitra del
Capitano, salito al primo piano dell'edificio della famacia, mise fine per
sempre alla sua criminale attività.
Nonostante i rischi, non era stata una cattiva giornata:
nella farmacia trovammo del materiale medico e sui corpi dei nemici utili armi
e munizioni. Era meglio, però, rimettersi in viaggio: la moto portava i chiari
segni di apparenenza ad una banda, e se costoro erano l'avanguardia, non era
salutare fermarsi ad attendere il grosso della truppa.
bentornati
RispondiEliminaGrazie Jamila, siamo ancora vivi o per lo meno sia morti inscius!!!
Eliminaho come l'impressione che mi farò anche questa volta qualche grassa risata...
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