giovedì 13 giugno 2024

Nel centro dell'azione


Sembra di essere all'inferno, ma almeno mi sta passando dalla mente l'immagine del fornaio Tony Trombin che "lievita" tra l gambe di quella che sarebbe dovuta diventare mia moglie. Sono con il sergente maggiore Carpazo ed un soldato raccattato per strada su di una Jeep con cui ci stiamo avvicinando sotto alla linea di tiro di due 88, avremo dovuto attirare il fuoco delle mitragliatrici a difesa della batteria mentre Jackson, il DOC Miller ed altri 5 soldati raccattati per strada, dovranno neutralizzare le artiglierie e buona parte dei crucchi prendendoli da dietro, o almeno così aveva pianificato il saggio capitano Webster, risibile che che quando scoprii la mia donna a letto con Tony, anche lui la stesse prendendo da dietro . Rumori di mine dietro alla postazione nemica lasciano intendere che il piano del capitano è saltato, non resta che fare un assalto frontale. Carpazo imbraccia il suo bazooka "Mosé" e manca i bersaglio rivelando la nostra presenza: subito ci piove addosso una valanga di piombo, che centra la testa della carne da cannone che ci accompagna, bisogna fare qualcosa. Faccio ribaltare la jeep col pianale verso il nemico a farci da scudo, siamo coperti e potremo rispondere al fuoco. Nell'attesa che quel Carpazo centri un colpo con la sua mano fastidiosamente infarinata come quella di un panettiere italo-americno che si fotte le donne degli altri penso che se vogliamo uscirne vivi è meglio fare qualcosa, prendo una granata e faccio per lanciarla quando il carne morta mi afferra per un braccio, eppure gli hanno bucato il cranio!? "Ma muori male Tony di merda!" Così grido mentre gli ficco la granata in bocca e gli copro la faccia col mio elmetto. Miracolosamente sia io che il capitano scambiamo alla deflagrazione, mi graffio un dito, ma sticazzi, invece il botto ha messo un po' di pepe al culo al nostro Sergente maggiore mangia-spaghettti che finalmente fa cantare il profeta Mosé per poi ordinare una prudente ritirata. Non c'è da scherzare con questa storia che i morti tornano in vita: entrambi gli eserciti pensano sia una diavoleria del proprio nemico ed ordinano di ripiagare. Noi veniamo da nord, ma avranno massacrato migliaia di persone sulle spiagge della Normandia, meglio ripiegare a est di Calais, defilati, ma vicini al mare che potrà riportarci oltre la manica, magari anche a portata della resistenza francese. Trovata una casa abbandonata sperduta tra i campi ci accingiamo a riposarci, ma a me tocca il primo turno di guardia e così i pensieri tornano a fluire in me

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